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Parla il bomber che segnò cinquanta goal in tre stagioni. Oggi, con onore, è il Responsabile Tecnico del Cuneo

“Il nostro spogliatoio era composto da persone veramente attaccate alla maglia”

È stato uno dei simboli della rinascita del calcio ad Alessandria, dopo il fallimento della società nel 2003. Il “bomber” (così lo chiamano ancora tutti i tifosi grigi, anche se lui ama ricordare con orgoglio di essere stato paragonato anche a Tardelli, nel periodo delle giovanili alla Juve) è stato il Capitano di quella fantastica squadra allenata da Mister Sarri che nel 2011 ha sfiorato la Serie B, oltre che protagonista della storica partita del Centenario dei grigi vinta contro il Rimini per 2-1. Ora Fabio Artico festeggia i suoi primi 40 anni da Responsabile Tecnico del Cuneo, ma non dimentica certo i 5 anni vissuti ad Alessandria in modo davvero intenso e particolare.

Innanzitutto ti faccio tanti auguri citando il vecchio spot con protagonista Dino Zoff: “40 anni e non sentirli”…
Ti ringrazio. Ebbene si, ho raggiunto anche questo “traguardo”… (Sorride, ndr)

Quando sei arrivato ad Alessandria hai voluto rimetterti “in gioco” dopo tanti anni trascorsi sui campi di Serie B e la conquista di 2 promozioni in A con Piacenza e Reggina: dai 22 gol della prima stagione (quella del ritorno dei grigi in Serie C/2) ai 28 realizzati nelle 2 stagioni successive, passando attraverso grandi giocate e memorabili punizioni (da ricordare almeno quella contro il Derthona in uno stadio ancora davvero gremito e quella all’89° contro il Verona), fino ad arrivare alla Serie B sfiorata per pochissimo nei play-off “sfortunati” contro la Salernitana: diciamo che di traguardi ne hai raggiunti parecchi…
Sono stati 5 anni molto emozionanti, in particolare quello della stagione vissuta con Mister Sarri. Nonostante non avessimo praticamente una società che ci tutelasse e ci fossimo trovati ben presto in balìa degli eventi, tra allenatore e giocatori si era creata una fortisima unità di intenti e una solidarietà reciproca davvero unica: i tifosi, poi, avevano capito tutto questo e infatti ci hanno sempre sostenuto con un affetto e un calore incredibili. Tutti i problemi fuori dal rettangolo di gioco paradossalmente ci fortificarono ancora di più: il nostro spogliatoio era composto da persone intelligenti veramente attaccate alla maglia, che hanno sempre anteposto l’interesse del gruppo a quello del singolo.

Sappiamo tutti poi com’è andata a finire, con l’ingiusta retroscessione a tavolino in C/2 e l’anno del Centenario dei Grigi, in cui il “bomber” ha messo la sua firma con il gol storico “realizzato in una serata perfetta” contro il Rimini su bellissimo assist di Fanucchi, che ora gioca insieme all’altro ex compagno Martini proprio a Cuneo, dove Artico ricopre la carica di Responsabile Tecnico. Ma come si vive in questa città che viene spesso ricordata per una qualità di vita elevata?
Beh, essendo vicino alle montagne, io mi sono ritrovato un po’ nel mio habitat preferito (pur essendo nato e cresciuto a Venaria, Artico è di origine valdostana, ndr.): è un posto in cui si vive in maniera semplice e rilassata, a livello lavorativo c’è molta organizzazione sia tra gli agricoltori che tra i grandi gruppi industriali e… si mangia e si beve bene.

E sulla situazione qui ad Alessandria cosa puoi dirmi?
È innegabile che il momento sia delicato e Alessandria lo sta vivendo in modo a volte anche un po’ drammatico. Non è facile, ma a piccoli passi possiamo uscire da questa situazione e qualche spiraglio già c’è. Bisogna avere anche la forza di vedere le cose in maniera positiva: io ad Alessandria mi sono sempre trovato bene e ho trovato tante persone e tanti amici che rivedo sempre volentieri. Io credo si debba “volere un po’ bene” a questa città, soprattutto da parte degli alessandrini: è fondamentale per proseguire con più fiducia e uscire dal momento difficile tutti insieme.

Gianmaria Zanier

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