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MILANO; 9 giugno 2011 – Il faldone comprende oltre seimila pagine: contiene intercettazioni; rapporti delle forze di Polizia; capi di imputazione e tutti gli altri elementi stilati dagli inquirenti e utili al gip Guido Salvini per emettere l’ordinanza da cui è scoppiato il caso scommesse. Abbiamo scelto alcune fra le intercettazioni più scottanti; significative o curiose; ma abbiamo deciso di “ripulire” i colloqui per renderli più comprensibili ai lettori e per tracciare un quadro un po’ più chiaro dei rapporti tra i protagonisti della vicenda. Fermo restando che qualsiasi ipotesi di reato è ancora tutta da dimostrare. NAPOLI-CHIEVO; CHE COINCIDENZA — I tentacoli della “cricca” si spingono fino alla stagione 2008-09. La partita è Napoli-Chievo; ultima giornata di campionato. Quel 31 maggio 2009 al San Paolo finì 3-0: tutti i gol arrivarono nel primo tempo. Il 19 marzo lo ricorda il dentista Pirani al suo sodale Erodiani. PIRANI: “Quando io ho fatto quella cosa di Ascoli che tu sai; la domenica dopo c’era Napoli-Chievo… che ho fatto anche quella un po’; ma avevo il mangime (il denaro; ndr) da metterci. Quella l’aveva fatta solo il Chievo; dopo venti minuti era tre a zero (se la ricorda bene; visto che è passato quasi un anno: segnarono Montervino al 3′; Bogliacino al 7′ e Pià al 18′; ndr)”. ERODIANI: “Sì”. PIRANI: “L’avevano fatta quelli del Chievo; però io lo sapevo e l’uno a uno era dato a 2”.Curiosamente; su questo match ha già aperto gli occhi la Dda di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sulle infiltrazioni camorristiche nel calcio. IL COMANDANTE A ROMA PUÒ TUTTO — Marco Pirani fa il dentista di professione. Uno studio molto frequentato ad Ancona; tra i clienti il comandante dei vigili urbani del centro storico di Roma; Cesarino Caioni; lo stesso che fu poi trasferito per lo scandalo delle monetine rubate dalla Fontana di Trevi. Una telefonata tra i due è finita dentro gli atti. Prima parlano di un intervento ai denti; poi… CAIONI: “E per quell’altro discorso mi sto muovendo un po’ da tutte le parti; sto aspettando delle risposte”. PIRANI: “Bene; mi raccomando perché ci conto”. CAIONI: “Io ho detto la stessa cosa a quelli che ho sparso sul territorio; adesso sto aspettando delle risposte perché essendo fuori Roma… È vero che a Roma si può far tutto; Marco; però essendo fuori Roma io gioco fuori casa… A Roma si era sfasciato tutto e adesso sto mettendo in movimento una serie di soggetti: vediamo che viene fuori”.Ieri Caioni ha spiegato che nella conversazione parlava di due biglietti per il festival di Sanremo; che Pirani gli aveva chiesto. “Purtroppo non li ho neppure trovati”. PICCOLI BOSS TRA MINACCE E SOLDI — Sembrano i boss di quartiere del film “The Snatch”; duri a parole ma sensibili al grano. Antonio Bellavista; l’ex mediano mangia-caviglie; non ha perso la grinta. Quando una combine rischia di saltare perché qualcuno ha scommesso troppo presto; facendo abbassare la quota; Bellavista se la prende con gli zingari e fa il gradasso con Ivan Tisci e Mauro Bressan; che stanno per incontrarli. Tirando in ballo la criminalità vera. Salvo poi pensare soprattutto a incassare i soldi da scommettere. BELLAVISTA: “Se io stavo là; vedi che gli avrei detto: ma tu pensi che hai il cinese dietro? Ma pure io tengo la ‘ndrangheta; la camorra. Non pensare di trattare con uno squattrinato qualsiasi”. TISCI: “Glielo dico io; non ti preoccupare. Ma senti; se si presentano con i soldi per quella cosa di Serie B; che faccio?”. BELLAVISTA: “Accetta; accetta. Facciamo questa però poi non ne voglio più sapere”. TISCI: “Concordo; sono stati corretti solo una volta”. BELLAVISTA: “Oh ma parlaci tu; vedi che quell’altro (Bressan; ndr) si è addormentato in macchina…”.Bressan; però; è il tramite con il gruppo degli zingari di Almir Gegic; suo compagno di squadra; e sarà la garanzia perché la combine su Atalanta-Piacenza si faccia senza incontrare direttamente i giocatori coinvolti. Il direttore sportivo del Ravenna Calcio; Giorgio Buffone. Ansa LA JUVENTUS NON SI FA — Prove di combine sulla sfida del 20 marzo tra Juventus e Brescia. È il d.s. del Ravenna; Giorgio Buffone; quello che tarocca le partite per “amore della mia squadra”; a darne conto al solito Pirani. BUFFONE: “Oggi c’era un discorso molto importante. Si poteva… solo che non mi è venuto dietro l’albanese. Si poteva fare Juventus-Brescia; capito?”.PIRANI: “Perché è fatta; dici?”. BUFFONE: “Si doveva fare… si poteva fare con un mio amico. C’è bisogno di fondi; capito? E invece lui i fondi li mette; però deve essere collegata a un’altra sicura; no?”. PIRANI: “Perché; dici che vanno a prenderle?”. BUFFONE: “Sì; il primo tempo; capito?”. PIRANI: “E poi?”. BUFFONE: “Niente; quindi lui cercava i fondi; questo mio amico; è quello che c’ha in mano due di là… Aveva bisogno di un investimento”. PIRANI: “Ah; solo il primo tempo”. BUFFONE: “Esatto. Perdevano nel primo tempo”. PIRANI: “Ma i bianconeri o i celesti?”. BUFFONE: “No; gli altri…”. PIRANI: “E poi se la giocano il secondo?”. BUFFONE: “Esatto; però finora non mi hanno chiamato”.Nulla di fatto; quindi. Il tarocco – se mai fosse stato pensato – non si fa. Il Brescia perde 2-1 a Torino; ma il primo tempo si chiude in parità. QUANDO LA PUNTATA ALLA FINE SALTA — Inter-Lecce; secondo la cricca; sarebbe combinata per l’over; con la garanzia di Paoloni che avrebbe parlato con il centravanti leccese Corvia. Ma la partita non va come previsto; e durante il match Erodiani e Bellavista capiscono che le cose si mettono male. BELLAVISTA: “Ci stiamo cagando addosso”. ERODIANI: “Ah sicuro; anch’io”. BELLAVISTA: “Ma te con chi hai parlato?”. ERODIANI: “Con Corvia”. BELLAVISTA: “Con lui proprio?”. ERODIANI: “Sì sì. Ma l’hai vista la punizione di Sneijder? Rosati l’ha fatta entrare; non ha allungato manco il braccio e gol…”. BELLAVISTA: “Eh ma l’Inter…”. ERODIANI: “È l’Inter che è in coma”. BELLAVISTA: “Ma si inventassero qualcosa”.Il Lecce però non si inventa niente; e la partita finisce 1-0. Alla fine i toni si alzano. E sorge qualche dubbio sui contatti con Corvia. ERODIANI: “Cazzo di casino di merda”. BELLAVISTA: “Non si è visto proprio niente; ma anche il portiere che va a protestare; poi fa il miracolo su Pazzini. Ma non è che (Paoloni) t’ha fatto parlà col cugino? Ha fatto un po’ il romano; aho; ahe…”. “Due dovrebbero essere a posto; ho già parlato. Manca Giulianova; non so che tempo fa…” L’OSSERVATORE SOLERTE — Il 16 marzo Erodiani riceve un sms che pare essere un ordine di combattimento: “Oggi mi vedo con il presidente del Giulianova; ho già parlato con il mister della Vibonese; poi domani sono con il mister del San Marino. Giocano il Giulianova-Fano 2; Vibonese-Milazzo 2; San Marino-Poggibonsi 2; Sangiovannese-Chieti 2. Chiamami urgente; ciao grazie”. A scriverlo è Pino Greco; un osservatore della Juventus; evidentemente avvezzo ai campi della Lega Pro. In una telefonata successiva si parla di altre partite di Giulianova; Sangiovannese e Vibonese e si contratta il prezzo. ERODIANI: “Quello che hai chiesto tu… se dai la tripla; dato che è la prima volta ti devi fidare di noi e io mi devo fidare di te. Ti diamo un assegno a garanzia di cinquanta (50 mila euro; ndr); poi giovedì tu mi ridai quello e io ti porto i liquidi”. GRECO: “No; è meglio per me… perché io con loro… tre da quindici (15 mila euro; ndr); hai capito? Per ognuno”.Poi Greco rassicura il socio: “Due dovrebbero essere a posto; ho già parlato. Manca Giulianova; non so che tempo fa…”. IL CAPITANO DELLA GIALLOROSSA — Povero Corvia; tirato in ballo da Paoloni; con cui ha giocato nelle giovanili della Roma; ma pure da Erodiani. Dal presunto coinvolgimento in Inter-Lecce a una soffiata per Roma-Fiorentina. Il 20 marzo il tabaccaio; al telefono con Parlato; prima parla della gara di San Siro (“la punta con la C ha parlato con me; è lui il referente”); poi arriva alla sfida del Franchi. ERODIANI: “(Corvia) m’ha detto dopo; in confidenza; “Guarda se iniziamo sto rapporto…””. PARLATO: “Eh”. ERODIANI: “Poi prendila con il beneficio del dubbio perché è la prima volta. Mi ha detto “In Fiorentina-Roma faranno tanti gol”. Però mi ha detto “Devo sentire il capitano”; perché lui è di Roma”.Il giorno dopo Erodiani conversa con Pirani. Un brogliaccio recita così: “Erodiani dice che l’attaccante del Lecce Daniele Corvia avrebbe pronosticato anche tanti gol in Fiorentina-Roma avendolo saputo dal capitano della Giallorossa”. Pare evidente che si tratti Totti. QUEL MILIONE SU BRESCIA-LECCE — I Bolognesi sono gente seria; che lavora bene. Non ha dubbi l’ex del Bari Bellavista. Il suo interlocutore; Erodiani; annuisce a ricorda che “questi sono quelli che hanno fatto l’Over per Brescia-Lecce”; partita del 27 febbraio terminata non a caso 2-2. Ma quando si passa all’incasso? Bisogna aver pazienza; spiega il saggio Erodiani a Parlato: “Devi vedere la data di Brescia-Lecce. A un mese da quella data possono ritirare l’altro milione di euro che devono ritirare dal conto”. Cristiano Doni. LaPresse IL PREPARATORE DELL’ATALANTA — Su Atalanta-Piacenza sono già stati versati fiumi di inchiostro; ma dai brogliacci escono alcuni particolari inediti: si parla esplicitamente di soldi da consegnare ai giocatori (20 mila euro) e del coinvolgimento di un “preparatore che sta a San Benedetto”; che lavora all’Atalanta; mai però nominato per nome. Ricordiamo che l’allenatore dell’Atalanta; Stefano Colantuono; è proprio di quelle parti; così come alcuni suoi collaboratori. Alle 11.10 del 16 marzo; tre giorni prima della partita; Gianfranco Parlato chiama la convivente e le spiega a che cosa serve la somma che sta recuperando. Le dice che sabato c’è una partita di Serie B già “preparata”; ma che bisogna anticipare ai giocatori circa 20 mila euro: 15 mila arriveranno da Pescara; mentre lui deve raccogliere gli altri 5 mila. Parlato dice che “per farli avere oggi mi devo vedere con Santoni (preparatore dei portieri del Ravenna e amico di Doni); dobbiamo darli a loro. La partita è Atalanta-Piacenza. Il Piacenza perde”. Parlato aggiunge di aver contattato a Bergamo; nell’Atalanta; il preparatore che sta a San Benedetto con il quale ha trattato per una vincita sicura dell’Atalanta e avendo trovato consenso nella squadra bergamasca riceverebbe 50 mila euro. Parlato dice ancora che i soldi “che mi dovrebbero arrivare da Bergamo mi devono arrivare prima della partita o subito dopo perché c’è di mezzo Doni; quindi non c’è problema che non arrivino”. Parlato aggiunge: “Noi a quelli là abbiamo chiesto l’1 e l’over per avere i soldi delle scommesse e loro hanno detto va bene; ma in realtà a noi delle scommesse interessa solamente l’over”. IL TENTATIVO CON PELLISSIER — Taroccare le partite è una faticaccia. Lo confessa Bellavista parlando con Parlato del tentativo andato a vuoto di combinare con il Bari l’over in casa del Milan. Bari che riceve il Chievo; e su quello di lavora cercando un contatto con Pellissier. BELLAVISTA: “Mettiti in contatto col Pelli; che voglio parlare con il Pelli (Pellissier; attaccante del Chievo)”. PARLATO: “Sì sì; infatti; è quello che bisogna fare”. BELLAVISTA: “E questi si possono… sui 400”. PARLATO: “E poi la settimana prossima vengono da te (c’è Bari-Chievo; ndr)”. BELLAVISTA: “Eh; appunto”. PARLATO: “Ma quelli come sono messi? Sono dei rincoglioniti quelli giù; i tuoi”. BELLAVISTA: “Oh credimi; sto perdendo le forze. Questi se facevano con il Milan l’over gli… 60 mila euro a testa”. PARLATO: “Pensa te”. BELLAVISTA: “Magari prima o poi una la fanno”. PARLATO: “Prima o poi si danno una svegliata”.Parlato aspetta poi novità da Pellissier; del quale parla in una successiva telefonata con Erodiani; con poche speranze: “Sto aspettando… il messaggio che m’ha mandato oggi Pellis è stato “ancora niente”; però il fatto che c’era scritto “ancora” mi fa pensare che forse ci stanno lavorando”. “Ma noi a Torino siamo completamente scoperti o abbiamo modo di arrivare… a livello di società” IL CANALE VERSO TORINO — Chi scommette ha bisogno di avere sempre più contatti dentro le squadre. Più informatori ci sono; più le partite da combinare possono risultare sicure; più si può guadagnare. Soprattutto nei momenti di magra; quando i giocatori-amici di alcune squadre non si possono o non vogliono muoversi. PARLATO: “Ma noi a Torino siamo completamente scoperti o abbiamo modo di arrivare… a livello di società?”. PIRANI: “Torino Serie B? Non siamo scoperti”. PARLATO: “Loro sono in grossissime difficoltà. Se i nostri referenti di Livorno vogliono ancora ricominciare a fare… Però visto che lì siamo fermi e non investono più; oppure investiranno più avanti; sicuramente lassù visto che hanno preso uno scoppolone (la sconfitta di Novara per 1-0; ndr) vorranno investire. Anche perché so per certo che loro… il loro capo è uno che investe. Lo so per certo; per certo; per certo. Io ce l’avrei un canale per poter arrivare; però di mettere in mezzo altra gente non mi va. Hai capito? E calcola che sabato prossimo… dove noi siamo coperti… se volessero…”. PIRANI: “Sabato chi hanno?”. PARLATO: “Hanno dove sta Max (Erodiani; ndr)”. PIRANI: “Dove sta?”. PARLATO: “Pesca… (Pescara; ndr)”. PIRANI: “Ah”. PARLATO: “E poi dopo vanno a Porto (Portogruaro; ndr). PIRANI: “A che livello siamo coperti con Max?”. PARLATO: “Abbiamo l’aggancio con quello che sai. Però siamo sempre lì. Un conto è il discorso societario poi di conseguenza vediamo se investire o non investire. Io so per certo; e ti ripeto; che vogliono muoversi perché hanno bisogno e rischiano di stare fuori dai playoff. Se noi sappiamo che arrivano e che si muovono; siamo messi bene con un determinato numero di persone. A quel punto vediamo se investire o non investire e quando poter investire. Dobbiamo muoverci un po’ con i piedi di piombo perché poi dopo deve essere sicuro matematico”. PIRANI: “No no; ci arrivo bene e il canale ce l’ho”.Due giorni dopo quel colloquio; il 17; Parlato invia un sms a Pirani “con l’indicazione – scrivono gli investigatori – della cifra richiesta dal Torino per manipolare la partita Torino-Pescara del 19 febbraio”. La cifra indicata è 80; presumibilmente in migliaia di euro. Dall’ultima telefonata tra i due; però; la combine sembra saltata. PIRANI: “Se la giocano”. PARLATO: “Bene; va bene”. PIRANI: “Se la giocano; anche perché stavolta hanno tre; quattro defezioni. Mi ha detto ce la giochiamo poi se non va dalla prossima… comunque a quelle cifre niente”. PAOLONI E L’INCHIESTA DELLA GAZZETTA — La Gazzetta aveva visto giusto. Nell’ottava puntata di “Gomorra” si parla della “nuova moda”; quella di taroccare un solo tempo; in riferimento a Benevento-Cosenza. Il paginone non passa inosservato. E la moglie di Marco Paoloni; portiere del Benevento; chiama il marito per avvertirlo dell’articolo. Paoloni nega; ma alla fine della telefonata la donna si mette a piangere; forse intuendo l’ennesima sciocchezza commessa dal marito. MICHELA: “Hai letto la Gazzetta?” PAOLONI: “No; che cosa c’è scritto?”. MICHELA: “Hanno fatto una pagina grossissima”. PAOLONI: “Eh?”. MICHELA: “Sulla vostra partita (ossia Benevento-Cosenza; ndr)”. PAOLONI: “Eh”. MICHELA: “Hanno detto che hanno giocato dieci volte di più sul primo tempo. Che c’è un’inchiesta grossissima; che ci sono tre giocatori dell’altra squadra (il Cosenza; ndr) collusi”. PAOLONI: “Che vuol dì collusi?”. MICHELA: “Collusi con l’ambiente delle scommesse”. PAOLONI: “Che vuol dì?”. MICHELA: “Collusi vuol dire… come si dice… messi dentro insomma. D’accordo; e che tre giocatori vostri sono sotto inchiesta”. PAOLONI: “Addirittura”. MICHELA: “Sì”. PAOLONI: “E chi sono?”. MICHELA: “Non c’è scritto sul giornale; Marco. Stanno facendo un’inchiesta su questi tre nomi vagliando tutte le ipotesi. Io non riesco a capire una cosa. Io la partita l’ho vista”. PAOLONI: “Eh”. MICHELA: “Nel senso… vi siete massacrati; non riesco a capire come è possibile. Boh…”. PAOLONI: “Ma è una cazzata amò; è una cazzata”. MICHELA: “Dicono che c’è stato un flusso grossissimo sull’over e sul goal solo nel primo tempo”. PAOLONI: “Solo?”. MICHELA: “Solo nel primo tempo e quindi loro dicono che stanno guardando. Però sul Benevento; dicono che è vostro il problema. Ma una pagina grossissima; tutta una pagina sulla Gazzetta. È immensa”. PAOLONI: “Va bene; dài; ci sentiamo. Sono arrivato al campo ci sentiamo dopo l’allenamento va bene?”. “Sulla Gazzetta paralno di un’ inchiesta grossissima sulla vostra partita” MICHELA: “Va bene”. PAOLONI: “Eh amò…”. MICHELA: (piange). PAOLONI: “Ok?”. MICHELA: “Ok”. PAOLONI: “Stai tranquilla”.Poi; con lei che continua a piangere; Marco e Michela parlano del loro problema di rapporto coniugale; causato dai gravi problemi finanziari dovuti alle scommesse perse da Paoloni. MICHELA: “Io non ce la faccio così Marco eh… Mo’ speriamo che arrivano (riferendosi al denaro del finanziamento; ndr). PAOLONI: “Io dopo allenamento lo chiamo subito dài”. MICHELA: “Intanto quello chiama me (si riferisce a Erodiani; ndr). PAOLONI: “Non gli rispondere”. MICHELA: “Ciao; chiama mio padre”. PAOLONI: “Digli di non rispondere; chiamo io dopo dài”.Nelle migliaia di pagine dell’inchiesta; un grosso capitolo è riservato a Paoloni e nelle intercettazioni escono in tutta la loro drammaticità i problemi economici del portiere; che sono anche la causa dei tanti litigi con la moglie Michela. Una storia umana di disperazione e in alcuni passaggi anche molto toccante.

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