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Stiamo studiando il modo migliore per chiedere il carcere per Alexandre Pato. L’annuncio è di Gisela Pazini; avvocato di Sthefany Brito; moglie dell’attaccante del Milan dal luglio 2009 all’aprile 2010. L’annuncio arriva poco dopo che la quarta camera civile del tribunale di Rio de Janeiro ha accolto il ricorso del giocatore; che chiedeva una sospensione del pagamento di 50mila reais (circa 22mila euro); che Pato doveva pagare come alimenti. Ma ora la legale dell’ex attrice è pronta a dare battaglia. L’ACCORDO— Al quotidiano La Folha di San Paolo; la Pazini svela un accordo tra Pato e l’ex moglie: “Quando si sono sposati; nel luglio 2009; lui le ha detto che avrebbe dovuto smettere di lavorare; e in cambio lui avrebbe depositato 50mila reais ogni mese sul suo conto corrente. Il pagamento è andato avanti fino a quando i due sono rimasti sposati; poi si è interrotto. Dopo il divorzio; lui le ha offerto 5mila reais al mese fino alla fine dell’anno; somma che la mia cliente ha giudicato insufficiente”. In febbraio un tribunale di Rio aveva stabilito che Pato doveva pagare alla ex moglie 50mila reais di alimenti; somma che il giocatore del Milan non ha versato. E che ora non intende versare; forte della sospensione appena incassata che impedisce alla Brito anche di chiedere gli arretrati. Ma per il legale dell’ex attrice non è ancora finita. “La verità è che Pato non ha mai pagato un centesimo per la mia cliente – ha spiegato la Pazini -. Sono sicura che riusciremo a far annullare questa sospensione. Stiamo studiando la forma migliore per chiedere il carcere per Pato per inadempienza. LA DIFESA— João Paulo Lins e Silva; l’avvocato di Pato; ha però spiegato che la prigione per il suo assistito è un’ipotesi non più praticabile dopo questa ultima sentenza. “Questa sospensione è come se annullasse la decisione del giudice a febbraio; quindi il mio cliente non deve nulla all’ex moglie. E poi lui le ha già pagato 5mila reais al mese da quando si sono separati alla fine del 2010”.

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