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E’ terminata con una sorpresa, l’ennesima in una giornata del tutto particolare, la 104° edizione della Milano-Sanremo o, come alcuni l’hanno ribattezzata, la “prima volta” delle due semitappe Milano-Ovada e Cogoloeto-Sanremo. La corsa è stata infatti neutralizzata dal km 117, situato in Via Martiri della Libertà ad Ovada, fino al lungomare di Cogoleto, km 173 di gara. Neve, freddo e ghiaccio sono state le caratteristiche principali del tratto dalla partenza dal Castello Sforzesco fino al confine con la Liguria, per poi tramutarsi in pioggia incessante e buio (la gara è arrivata in netto ritardo, verso le 18).

L’ultima delle sorprese giornaliere è stato il trionfo dell’outsider Gerald Ciolek, ciclista tedesco del team MTN-Qhubeka, al debutto ufficiale in una grande classica. Con questo risultato contro ogni pronostico, basti pensare che la sua vittoria era quotata a 100 dalle agenzie di sommesse, la Germania è tornata sul gradino più alto del podio della Milano-Sanremo dopo anni di astinenza dal poker di vittorie di Erik Zabel. A fare notizia, inoltre, sono gli avversari battuti da Ciolek, che alla vigili erano i favoriti assoluti. A partire dallo slovacco Peter Sagan, capitano del team Cannondale e ottimamente assistito dal compagno Moreno Moser, allo svizzero Fabian Cancellara, asso del team Nissano Radio-Shack, che ha concluso sul terzo gradino del podio.

E proprio Cancellara, che nelle ultime edizioni è sempre salito sul podio della “Classicissima di Primavera” senza mai centrare la vittoria (il suo ultimo trionfo risale al 2008) non ha esitato a definire eroi tutti i ciclisti del gruppo che hanno tagliato il traguardo di Sanremo. “Con una giornata del genere oggi siamo tutti vincitori” ha dichiarato lo svizzero. Il maltempo ha creato malumori nel plotone, con alcuni ritiri causati dal freddo e altri dalla rabbia. Il belga Tom Boonen, ad esempio, ha deciso di concludere la sua corsa ad Ovada, scaricando accuse pesanti sull’organizzazione di RCS Sport. “Cento corridori prima della neutralizzazione si sono di fatto ritirati e poi sono stati riammessi” ha tuonato l’ex campione del mondo. Nel finale vanno in crisi anche Vicenzo Nibali (Astana), Edvald Boasson Hagen (Sky) e Thor Hushovd (BMC). In difficoltà anche i sei attaccanti della prima ora, Pablo Lastras, Lars Bak, Matteo Montaguti, Diego Rosa, Filippo Fortin, Maxim Belkov, che sono arrivati ad Ovada con sette minuti di vantaggio sul gruppone. La fuga è ripartita da Cogoleto con gli stessi minuti di vantaggio, ma si è spenta all’uscita di Imperia, pochi chilometri prima della Cipressa.

Nel dopogara non sono mancate ovviamente le polemiche sulla data della gara, spostata da sabato a domenica, e sull’organizzazione per la neutralizzazione di circa cinquanta chilometri di gara, di cui i passaggi importanti sul Turchino e sul Passo delle Mànie. Secondo alcuni addetti ai lavori sarebbe stato meglio far proseguire la corsa in autostrada, nel tratto da Ovada ad Arenzano, mentre altri (tra cui diversi ciclisti) avrebbero fatto terminare la manifestazione al confine con la Liguria. Quel che è certo è che questa Sanremo si è trasformata in “eroica”, con i ciclisti vincenti nel confronto con il calcio che ha invece rinviato diverse partite, su tutte Sampdoria-Inter, che si sarebbe dovuta disputare ieri sera a Genova. E questo dato, dopo gli scandali doping che hanno coinvolto il texano Lance Armstrong e Mario Cipollini, non è roba da poco.

 

ORDINE D’ARRIVO

1. Gerald Ciolek (GER/MTN-Qhubeka), 245 km in 5 h 37:20. (media: 43,754 km/h)

2. Peter Sagan (SVK/CAN) s.t.

3. Fabian Cancellara (SUI/RSH) s.t.

4. Sylvain Chavanel (FRA/OPQ) s.t.

5. Luca Paolini (ITA/KAT) s.t.

6. Ian Stannard (GBR/SKY) s.t.

7. Taylor Phinney (USA/BMC) s.t.

8. Alexander Kristoff (NOR/KAT)  a 14”

9. Mark Cavendish (GBR/OPQ) 14″

10. Bernhard Eisel (AUT/SKY) 14″

Luca Piana

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