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“L’evoluzione digitale della specie” nell’utilizzo dei canali della multimedialità

Internet usato per cercare informazioni. La TV resta la più vista

L’undicesimo rapporto Censis/Ucsi, chiamato “L’evoluzione digitale della specie”, ha messo in risalto alcuni dati interessanti riguardo all’utilizzo dei media tradizionali (televisione e giornali su tutti), di Internet e delle nuove tecnologie da parte degli italiani, riferiti al 2013.
Il 63,5% della popolazione utilizza la rete (+1,4% rispetto al 2012), tra cui il 69,8% va su Facebook (+4,3%), il 61% su YouTube (+6,5%) e il 15,2% su Twitter. Internet serve per cercare informazioni su aziende, prodotti e servizi (43,2%) o strade e località (42,7%), ascoltare musica (34,5%) e, dati in forte ascesa, fare home banking (30,8%) e acquisti (24,4%), oltre che per cercare lavoro (15,3%, oltre il 46,4% tra i disoccupati).
Il 97,4 % guarda la televisione (in aumento sul 2012), con una maggiore predilezione per le tv satellitari (+8,7%), le web tv (+3,1%, al 49,4% presso gli under 30) e le mobile tv (+4,3%, 8,3% per gli under 30). La radio regge all’82,9% grazie anche alla sostenuta crescita dell’ascolto via cellulare (+5,4%). A proposito di questi ultimi, aumenta del 4,5% il loro uso, sospinto dalla maggiore diffusione degli smartphone (+12,2%), posseduti ormai dal 39,9% degli italiani (tra gli under la percentuale sale al 66,1%). In calo il consumo della pubblicistica cartacea (quotidiani, free press, settimanali e mensili), lieve rialzo per i libri (+2,4%, il 52,1% della popolazione legge almeno un volume l’anno).

Stefano Summa

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