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Un prodotto ancora di nicchia ma con uno sviluppo auspicabile

Fattorie, bicicletta, trekking e “comuni” zapatiste

Riceviamo la Terra non in eredità dai genitori, ma in affitto dai figli”
(proverbio indiano)

Sono un prodotto di nicchia nella galassia delle tipologie di viaggio, ma ci sono anche loro e stanno prendendo piede: stiamo parlando dei viaggi ecosostenibili, ovvero quella forma di vacanza che differisce dal turismo di massa per il suo impatto minimo sul pianeta.
Una possibilità è offerta dal trekking, il classico escursionismo con scarponi e zainetto che può sfociare in soggiorno con la tenda presso i campeggi e le aree attrezzate: una mancanza di comfort che ci riavvicinerà alla natura e farà passare in secondo piano molti aspetti superflui della quotidianità.
Per chi volesse fuggire anima e corpo dalle città può valutare l’idea di una vacanza presso una fattoria: sparse in tutta Italia, immerse nella natura e popolate da vari animali, ivi è possibile partecipare ad escursioni e imparare ad intrecciare cesti, cucire con il telaio e fare il sapone con la glicerina; ideale per famiglie con bambini al seguito.
Vacanza on the road per i più sportivi: la Ciclabile del Danubio, da Passau a Vienna, è la pista ciclabile più famosa del mondo, circa 400 chilometri (con una tratta in treno) tra vallate di vigneti e monasteri: percorribile in una settimana è adatto anche ai meno allenati; esistono diverse varianti di questo tipo di percorso, che sconfinano in Germania o Ungheria e possono essere intramezzate da tratti in barca sul maestoso fiume.
cicloaventura1Per gli sportivi più avventurosi la vera sfida è rappresentata dal Tour delle Fiandre, da Bruxelles al Mare del Nord: circa 250 chilometri di pedalate dalla capitale belga passando per Bruges, Gent e Oostende per poi arrivare in volata alla Eddy Merckx e tuffarsi nel freddo Mare del Nord.
Un’impegnativa variante del turismo responsabile è rappresentata dalla possibilità di recarsi in Messico, più precisamente in Chiapas, dove si entrerà in contatto con popoli zapatisti che continuano a credere nell’importanza delle loro radici, e che si impegnano quotidianamente per conservare la propria autonomia culturale e la secolare organizzazione tradizionale, basata su valori comunitari e su principi di democrazia partecipativa.

 

Nicholas Capra

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