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Miraglia-canottieriE’ impossibile definire Cesare Miraglia, 60 anni, un uomo con le mani in mano. La sua lista di impegni è piuttosto folta e prende inizio presto, con una sveglia fissata “di solito alle 6:00, a volte anche alle 5:00”. A un quarto alle 8:00, infatti, lo troviamo già al lavoro dietro una scrivania, presso il circolo Canottieri Tanaro. L’attitudine al lavoro l’ha presa presto, “ho iniziato a 14 anni”, il complesso ristorativo-sportivo invece è suo da 3-4 anni. In collaborazione con Paolo Filippi, “abbiamo recuperato – aggiunge – un luogo che era destinato alla chiusura, di proprietà di una famiglia milanese”, per trasformarlo in un frequentato centro polifunzionale. Prova ne sono le centinaia di partite di tennis che si giocano sui suoi campi, le cene organizzate nel ristorante o le “migliaia di presenze nei 3 mesi estivi al Blanco”, il locale all’aperto compreso nell’area del circolo.

Mentre riepiloga con la responsabile della cucina quanto incassato la sera precedente e prepara la lista della spesa, Miraglia rievoca le gravi conseguenze che l’alluvione del novembre scorso ha avuto sul circolo. “Non siamo stati avvertiti in tempo dell’ondata di acqua che stava arrivando”, afferma, “siamo stati colpiti duramente, subendo danni per 800-900mila euro”. Di fronte a questa prova, Miraglia e i suoi collaboratori hanno risposto nel modo che si addice loro, cioè rimboccandosi le maniche, ripulendo tutto “da soli” e facendo ripartire l’intera struttura dopo 4 giorni.

Il ricordo di tale esperienza permette di introdurre l’argomento del nodo idraulico ad Alessandria. “Dopo il 1994, sembrava che il problema fosse costituito dai ponti della città. Tuttavia, l’operazione sul ponte Cittadella e la successiva costruzione del Meier hanno dimostrato che non è così. Leggendo il rapporto dell’Arpa, emerge che siamo andati vicini a rivivere quanto avvenuto 22 anni fa”. Perciò, il candidato sindaco prevede altri interventi, che vadano ad “abbassare il fondale dei fiumi, con la collaborazione di agricoltori e associazioni, in un’area vasta a monte della città, da Felizzano in su”.

Passando da fiume, Tanaro, a fiume, Bormida, si parla di un altro ponte, quello per Spinetta Marengo, ma soluzioni a breve non ve ne sono di attuabili a cause delle risorse.

Risorse che mancano, è così naturale il richiamo alla dichiarazione di dissesto, che viene altrettanto naturale parlargliene; seppur votata dallo stesso candidato è alla base di una frattura diventata poi una voragine tra lui e l’attuale amministrazione : “Fosse stato per me – confessa – non l’avrei mai deliberata; avrei continuato, invece, con la gestione ordinaria, cercando un punto d’incontro con gli enti nazionali. Con quella decisione, abbiamo impoverito la città con l’aumento al massimo delle tariffe e i crediti esigui saldati dal Comune verso le aziende private e le partecipate”. Partecipate che per Miraglia “non devono essere aziende finalizzate a produrre utili, bensì a fornire servizi convenienti e di qualità ai cittadini, chiudendo i bilanci in pareggio”.

Esaurita questa conversazione mattutina, insieme alla capocuoca si va a fare la spesa per il ristorante del circolo. Tra i banchi, un’altra occasione per approfondire altri temi della politica locale, senza, però, perdere di vista gli acquisti da fare sui quali, a un certo punto, si innesca un piccolo battibecco con la sua collaboratrice, “sono fatto così, devo stare dietro a tutte le cose”. Prima di recarci al supermercato, si è passati dinanzi alla Cittadella, sulla quale il candidato sindaco ha un proposito preciso: “Da anni dovrebbe essere sotto la gestione del Comune, in maniera da restituirla alla volontà dei cittadini”. Tra i suoi desiderata per la fortezza “farla diventare quasi una città a parte, con un distaccamento dell’Università e sedi per ospitare studenti”. Campus che non riesce a immaginare, invece, alla Valfrè, che a suo parere dovrebbe invece tornare a ospitare la fiera cittadina, “come avveniva anni fa”.

Sul ruolo del primo cittadino, Miraglia ha le idee chiare: “Meno poteri decisionali, mentre si dovrebbe valorizzare di più il confronto in Giunta e in Consiglio Comunale”.

Tornati alla Canottieri, l’impegno decennale di Miraglia nel coinvolgere i giovani nella politica è esemplificato dall’arrivo di Biagio Delle Donne, uno dei ragazzi inseriti nella “lista giovani” a supporto della sua candidatura. Insieme a lui ci si dirige in tarda mattinata in centro città per visitare alcuni negozi; uno in particolare, quello gestito dalla moglie di Miraglia, dapprima contraria all’idea che si candidasse, infatti dice: “La famiglia me lo aveva sconsigliato, visto che ho da gestire già tante cose tra i negozi, in l’Italia e all’estero, e il circolo, ma non sono uno che riesce a stare fermo”.

I suoi investimenti nel tessuto commerciale locale gli danno titolo di esprimersi su come rilanciare l’economia, obiettivo da raggiungere per Miraglia secondo canoni ben precisi: “I cittadini impoveriti dall’alta tassazione non possono spendere ae aiutare i consumi. Occorre dunque rinegoziare con la Corte dei Conti l’elevata tassazione e rimettere così soldi nelle tasche dei cittadini. Per creare un vero e proprio centro commerciale naturale, dobbiamo attrarre marchi di prestigio nelle vie centrali, mentre per far lavorare le nostre aziende si potrebbe stimolare interventi di edilizia privata, come opere di ristrutturazione delle facciate degli edifici”.
Miraglia-stradaDopo un caffè e prima della pausa pranzo, Miraglia si rimette presto in moto per una serie di commissioni, tra cui il trasporto di alcune sedie nella sede elettorale al Cristo. Dove, appena arrivato, trova il tempo per controllare un altro suo negozio, adiacente, e intrattenere una conversazione con un pensionato del quartiere. Poi, rotta di nuovo in centro, in direzione di un ristorante giapponese. Curiosità per una cucina “nuova” rispetto alla tradizione, tanti ricordi del passato tra un piatto e l’altro: la natia Argentina, “terra nella quale molti – ci dice – della mia generazione tra il ’55 e il ’66, sono stati decimati’” , e poi, le sue origini indie, ” mia nonna apparteneva a una tribù che aveva incontrato la violenza dei colonizzatori”. Miraglia ama il calcio, altra sua grande passione in qualità di tifoso (patito del Boca di Maradona e del “El Loco” Hugo Gatti) e calciatore (più volte fa vedere sul cellulare diverse foto di squadra o articoli di giornale che lo vedono protagonista come portiere nelle giovanili dell’Alessandria, dell’Albese e dell’Acqui).

Consumato il pranzo, Miraglia torna a casa per cambiarsi d’abito e di ruolo, da candidato sindaco e uomo d’impresa ad allenatore, precisamente della Canottieri Quattordio. Prima di andare a dirigere i suoi calciatori, il leader della lista civica riceve la visita di Barbara Rizzi, giurista d’impresa ed euro progettista, partner per l’ufficio del disability manager del comune di Alessandria, artefice del progetto valso alla città una menzione speciale al premio europeo “Access City Award 2017”. Per il candidato sindaco, occupa il ruolo strategico di responsabile stampa della sua campagna elettorale, per la quale, insieme alla tradizionale affissione e alla promozione via social network, sarà prevista “una serie d’incontri con singoli cittadini o con gruppi ristretti”. Per quanto riguarda il programma elettorale, “esso – ci dice Barbara Rizzi – sarà diviso in 2 parti. Una fissa, di responsabilità di Cesare Miraglia, e una mobile, per la quale sarà ripreso il metodo di lavoro adottato nel progetto Associazioni in rete, applicandolo, per esempio, nel settore dell’università e dell’imprenditoria giovanile”.

Miraglia-CalcioVerso l’ora di cena, tappa finale della giornata è al Centogrigio, sede di allenamento per la sua Canottieri Quattordio. Abituato nella politica a lanciare giovani talenti, Miraglia non ha potuto esimersi dal riempire il suo team calcistico di nuove leve, che fanno della formazione da lui diretta una delle più verdi per la categoria in tutto il Piemonte. Sul campo centrale del centro sportivo di via Bonardi sfilano i suoi giocatori, che si scaldano e prendono dimestichezza col pallone mentre il “mister” li osserva con attenzione. La sfida da preparare è quella contro il Libarna, una difficile partita casalinga. Per affrontarla, come suo solito, Miraglia ripone la propria fiducia sui suoi giovani, una scelta che lo ripagherà. Due giorni dopo, infatti, proprio sullo stesso campo, la Canottieri batterà il Libarna per 2-1, decisiva la doppietta di Luca Guerci, classe ’96. Una vittoria firmata da uno dei suoi “piccoli” in campo, che Miraglia si augura sia d’auspicio per l’altra, più complessa, competizione nelle urne. Alla guida, anche qui, di nuovi talenti della politica.

Fausta Dal Monte e Stefano Summa

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