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Nella suggestiva cornice di Palazzo Chiablese, a due passi dai poli museali più famosi di Torino (Palazzo Reale, Palazzo Madama e Mole Antonelliana) fa bella mostra di sé la mostra “Matisse e il suo tempo”, organizzata dal Centre Pompidou di Parigi. Attingendo alla sua collezione permanente, l’importante museo parigino cede alla sua gemella piemontese 50 opere di Matisse, e altre 47 di autori vicini alla sua poetica artistica, capace di mutare secondo lo spirito del tempo e delle avanguardie.

Matisse, il più grande esponente del Fauvismo (corrente pittorica sviluppatasi all’inizio del novecento) ci accoglie nelle dieci zone espositive della mostra con i suoi colori forti e vibranti, che donano ai soggetti ritratti forme solide ma destrutturate; ciò che interessava all’artista, seguendo l’ideale della sua corrente, era la consistenza del colore e la sua immediatezza. Nei quadri esposti infatti non c’è attenzione per l’interpretazione del significato dell’opera stessa, ma la volontà di creare una risposta immediata ed emotiva da parte del fruitore. La costruzione del percorso museale permette al pubblico di addentrarsi nella psiche e nello stile dell’artista, cominciando dai paesaggi del periodo parigino, tra i quali troviamo vedute delicate di Pont Saint Michel e ritratti di vita della Parigi del primo novecento; proseguendo con il percorso, ecco l’artista più consapevole della sua idea pittorica, con quadri aderenti al fauvismo pieni di colore e di forme destrutturate, che colpiscono l’occhio e appagano la curiosità. Tra queste opere, la mostra ne presenta alcune che ritraggono le famose “odalische”, le quali hanno reso celebre Matisse al grande pubblico. Queste forme di donna, sinuose ma non convenzionali, restituiscono un’idea femminile inedita per il periodo; la stilizzazione e l’elaborazione dei colori a-realistica dei quadri di Matisse fece strada alle avanguardie artistiche successive, tra cui il cubismo. La sezione della mostra che ha colpito di più chi scrive è senz’altro l’ultima, ovvero quella che mostra le ultime fatiche del pittore: forme astratte, coloratissime e dalle composizioni accattivanti e creative ricordano la Pop Art, che sarebbe nata da lì a pochi anni.

Una mostra interessante e ben organizzata, che permette al pubblico di approfondire un artista contemporaneo in grado di raccontarci molto sull’arte che ancora oggi ci circonda. “Matisse e il suo tempo”, Palazzo Chiablese. Fino al 15 maggio 2016.

Giulia Maino

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