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L’album della maturità, dopo 18 anni di carriera, 8 dischi (tra cui uno, “Andate tutti affanculo”, tra i 100 album italiani più belli di sempre per Rolling Stones) e 1 EP. Il lavoro più curato dal punto di vista musicale, al contempo il più semplice per arrangiamenti, fatti esclusivamente di chitarra, basso, batteria e voci. L’ideale per riprodurre le canzoni dal vivo nella maniera più fedele alle forme originali. La provocazione più forte dell’intera produzione musicale: un nuovo conflitto mondiale, per dare un’identità a esistenze alla costante ricerca di punti di riferimento, sempre più raprite dal mondo digitale, sempre meno consapevoli di quello circostante.

C’è tutto questo in “La Terza Guerra Mondiale”, l’ultima fatica dei The Zen Circus, da anni una delle rock band più in voga in Italia. I fan di Alessandria e provincia potranno ascoltarne i brani stasera dalle 22 circa al Laboratorio Sociale di via Piave, 65. Le porte apriranno alle 19.00, con la possibilità di cenare con la farinata “No Tav”, ad aprire le danze sarà Lady Ubuntu attorno alle 21.30, al termine del concerto dj set a cura di Wild Youth. L’ingresso costa 10 euro, non sono effetuate prenotazioni o prevendite. Si consiglia di recarsi il più presto possibile per avere la sicurezza di un posto, maggiori info al numero 334 99 43 428 o alla mail [email protected].

ZenCircus_Magliocchetti_web©002Cosa dovranno aspettarsi gli alessandrini dal live di stasera? Karim Qqru, batterista della band pisana, promette un concerto di due ore, con ben 9 dei 10 pezzi dell’ultimo album, inframmezzati da altri brani della precedente discografia. “Con l’aggiunta di una seconda chitarra, i concerti dell’attuale tour sono diventati più power rock rispetto alle precedenti tournée”, afferma Karim.

Parlando di “La Terza Guerra Mondiale”, il batterista asserisce che “a livello di arrangiamenti, abbiamo fatto il lavoro più duro della nostra carriera, nel mixaggio delle voci come nella combinazione delle chitarre. Il disco è apparentemente più semplice per gli strumenti utilizzati, ma non lo è di fatto”. Più che di maturità, “non mi piace usare questa parola, perché dopo di quella c’è la morte”, Karim preferisce parlare di “esperienza” alla base delle scelte artistiche intraprese per questo album, “abbiamo trovato una certa quadratura, con una maggiore coerenza musicale e contenutistica rispetto ai precedenti album”.

ZenCircus_Magliocchetti_web003Scegliere l’ipotesi di una guerra mondiale come idea di fondo dell’ultimo album é stata un’idea venuta in corso d’opera, “la freschezza del lavoro che abbiamo fatto é dovuta a ciò, quando si organizza troppo in precedenza, resta poca naturalezza”, ribadisce Qqru. “Abbiamo sviluppato la parte testuale passo dopo passo, il puzzle s’é formato da solo senza che ce ne rendessimo conto di molto, non abbiamo dovuto discutere molto sui titoli della canzone e del disco stesso”.

A ispirare i The Zen Circus nel comporre canzoni come “La Terza Guerra Mondiale” e “Zingara” o i brani più personali come “Ilenia” sono state la semplice “osservazione della realtà che ci circonda, rappresentata con pennellate neorealistiche” e, sotto traccia, altre opere culturali fortemente polemiche verso il mondo d’oggi come “Black Mirror” (“Andrea [Appino] é un grande fan della serie”). Il tutto, condito dalla medesima “vis poetica” che ha contraddistinto l’intera opera del complesso di origini toscane.

Stetano Summa

@Stefano_Summa

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