dialessandria.it - no photo
dialessandria.it - no photo

Giuseppe Giacobazzi è spumeggiante e brioso come la sua terra di Romagna e la sua comicità, travolgente ed incessante.

Apocalypse è il titolo del suo spettacolo in giro per l’Italia, un titolo ottimista, visto i tempi? 
In apparenza può fare paura ma etimologicamente significa togliere il velo e io voglio mostrare come si è cambiati negli ultimi 50 anni.

Come siamo cambiati? 
In meglio per qualità ed aspettativa di vita ma in peggio perché non sappiamo più stare insieme, incontrarci vis à vis, restiamo trincerati dietro una tastiera.

Zelig funziona perché è teatro portato in televisione? 
Certamente, anche se è un programma che ha bisogno di rinnovarsi, ha subito una flessione e forse è giunto il momento di nuova linfa. Zelig ha, però, i tempi televisivi quindi da uno spettacolo che per il teatro dura due ore devo estrapolare pezzi condensati in cinque, nove minuti; ogni volta, poi, che uso un pezzo del mio spettacolo per la tv ne preparo subito uno sostitutivo per rispetto del pubblico pagante, che deve avere la possibilità, sempre, di usufruire della novità

È stato avvantaggiato nella comicità perché romagnolo? 
Forse sì, sono cretinotto di natura, mi viene spontaneo.

Se non avesse fatto questo mestiere cosa avrebbe fatto e non mi dica il viticoltore con il nome d’arte che ha? 
Ho lavorato tanti anni nel mondo della moda, dal magazziniere al commerciale e prima di decidere di diventare un attore professionista ho fatto il comico part time per dieci anni.

Quanto sono comici i nostri politici? 
Magari fossero comici, sono tragici e non riesco a parlare di politica, anche nei miei spettacoli, perché mi inc…o. Non riuscirei a far ridere, è tanta la tristezza e la pochezza intellettuale.

E i comici politici? 
Mi fanno ridere perché sono convinti e parlano da convinti.

Quale collega la fa ridere e quale no? 
Mi fanno ridere tutti, dei miei colleghi non c’è nessuno che non sia bravo, possono non piacere.

E chi le piace di più del presente o del passato?
Adoro Raimondo Vianello, Walter Chiari, grandi, grandissimi.

Il suo spettacolo è arrivato ad Alessandria, conosce questa città e cosa ne pensa?
Lei non è di Alessandria, – mi chiede al telefono – e allora come fa a resistere. Scherzo, la conosco poco ma ogni volta sono stato accolto bene, la gente è umana.

Progetti?
Metterò in cantiere uno spettacolo nuovo e cercherò di continuare a vivere facendo questo lavoro e non è facile; questo è un Paese strano, i tagli si fanno su sanità, scuola e cultura, per cui va da sé che c’è poco futuro. Nella mia vita privata, invece aspetto con ansia la mia prima bimba, che arriverà a marzo e suo padre ha già 50 anni.
Giuseppe Giacobazzi un vero artista a tutto tondo e una persona garbata e gradevolissima. Buon teatro a tutti.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

0 0 voti
Valutazione articolo
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
0
Vorremmo sapere cosa ne pensi, scrivi un commento.x