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Al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo 120 scatti in bianco e nero di ben 15 fotografi

Dal mondo cittadino ai paesi, le città, le festività: tutto in uno scatto

Al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, ospitato all’interno della cornice di Villa Ghirlanda, è in esibizione la mostra “Storie dal Sud dell’Italia” (fino al 12 novembre). Le curatrici Arianna Bianchi e Roberta Valtorta hanno raccolto un complessivo di 120 scatti in bianco e nero di ben 15 fotografi che raccontano, in un arco temporale che va dal secondo dopoguerra ai primi anni Novanta, Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Il museo è aperto dal mercoledì al venerdì dalle 15 alle 19, il sabato e la domenica dalle 11 alle 19. L’ingresso è gratuito.
Un protagonista assoluto della mostra è il mondo contadino, di cui sono rappresentati gli abitanti e gli scenari in “Terra, animali” di Federico Patellani, ciclo ambientato in Puglia, e gli oggetti di lavoro in “Oggetti contadini” di Paolo Cresu. Lo stesso interesse per le proprie origini agresti nel Lucano hanno spinto Francesco Radino a raccontare per immagini i luoghi dove è nato in “Ambiente rurale”. Il duro mestiere nelle miniere di Carbonia è presentato senza filtri e abbellimenti in “Minatori” del Patellani. La passione per la natura si sposta da un piano più concreto a uno più rarefatto e onirico, molto evocativo ed enigmatico, in “Paesaggio, sogno” di Carmelo Bongiorno, che racconta una Sicilia piena di mistero. Una valutazione simile può essere fatta per “Figure, orizzonte” di Antonio Biasucci, confronto tra il paesaggio campano e le figure che lo animano, e per “Mare” di Carmelo Nicosia, dedicato allo specchio di acqua su cui si bea Catania.
Altro tema importante dell’esibizione fotografica è l’interesse per le città e i paesi, oltre che per le condizioni sociali e le usanze di chi abita in quei luoghi. Napoli può vantare una certa attenzione in questa mostra: viene, infatti, raffigurata la dura vita dei suoi moli in “Vite ai margini” di Luciano D’Alessandro, mentre il milanese Mario Cattaneo in “Bambini” rende omaggio alla amata città partenopea, raccogliendo frammenti di vita nei vicoli con protagonisti, appunto, dei bambini. L’esperienza politica dei “Disoccupati organizzati”, fondati nel 1974 nel capoluogo campano, è descritta attraverso gli scatti di Uliano Lucas. Il profondo senso religioso del Meridione può essere vividamente osservato in “Culto dei morti” di Mimmo Jodice e in “Processioni” di Lello Mazzacane.
La festività, più profana ma non meno importante, del Carnevale è presente nell’omonima sezione a cura di Marialba Russo. Non manca l’elemento della denuncia di carattere sociale grazie a “Mafia” di Letizia Battaglia, che ha fotografato vari passaggi della storia mafiosa di Palermo (riconoscerete i volti del giudice Terranova, di Peppino Impastato e di Vito Ciancimino) e a “Povertà” di Tino Petrelli (servizio del ‘48 per conto de “L’Europeo” su Africo, paese calabrese dalla povertà estrema). “Contrasti” di Ferdinando Scianna rappresenta un esperimento a sé: qui il fotografo ha tentato, con grande successo, di combinare il reportage sul fascino austero di Caltagirone, Modica, Palermo e Ragusa con quella più delicato della modella olandese di Dolce e Gabbana, Marpessa Hennink.

Stefano Summa

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