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Se c’è un autore che merita un posto di riguardo nel panorama italiano degli scrittori esordienti, questo è il genovese Michele Lorefice.
Studente di filosofia, 24enne e receptionist in un albergo, appassionato di musica metal e hip hop, già autore de “Il Cielo in rovina” edito nel 2010 da Erga Edizioni, Lorefice è tornato da pochi mesi in libreria con il suo nuovo romanzo “Apnea notturna”. Il presupposto che lo ha portato a compiere la sua ultima fatica è molto ambizioso, e consiste nel voler dare ad una serie di racconti horror, risvolti filosofici volti a far riflettere il lettore sulla condizione umana. Questo romanzo di “filosofia dell’orrore”, come lo definisce l’autore, vuole essere il sequel concettuale del primo libro, con il quale si sviluppa l’idea che l’esistenza umana non ha basi concrete, ne consegue che tutti i nostri discorsi, tutte le nostre idee, sono in realtà privi di significato. A differenza di quello che può essere un saggio filosofico, il romanzo esprime i concetti attraverso figure e situazioni inquietanti, che spesso parlano al posto dell’autore anticipandone i pensieri. Dalle riflessioni contenute nel romanzo emerge la visione estrema e pessimistica che lo scrittore ha nei confronti della vita umana, addolcita solo nel finale dal racconto dell’esistenza di un’ancora di salvezza per vivere meglio, che risulta comunque un semplice palliativo.
“Per i miei romanzi non ho tanto preso spunto dalla letteratura precedente – ci ha spiegato Michele – quanto dall’arte figurativa e cinematografica”. La narrazione risulta essere talmente coinvolgente, infatti, che per il lettore è facile immaginare gli avvenimenti descritti come proiettati sullo schermo di un cinema, rimanendo totalmente catturato tre le righe del libro dalla prima all’ultima pagina. Il quarto capitolo del libro è stato inoltre oggetto di un cortometraggio dallo studio di videoproduzioni Illusion, visibile sul canale Youtube dell’autore http://www.youtube.com/watch?v=3hV2m7oCa3I).

Marcello Rossi

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