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…Ed eccomi qui… al bordo di questa rotonda. Vedo tanta gente passare, su biciclette, motorini, macchine, camion e anche trattori. Certo, quando passano i camion e i trattori sembra quasi un terremoto per me qui sul ciglio, ma ormai ci sono quasi abituata.
Sono alcuni mesi ormai che sono stata “abbandonata”. Sono caduta in mezzo alla strada, non ricordo bene le circostanze e probabilmente il mio padrone non se n’è neppure accorto. Della mia vita precedente ricordo solo che avevo una sorella gemella. Chissà come sarà triste adesso… Per qualche giorno sono stata sballottolata di qua e di là dai motori rombanti che mi passavano accanto… poi, qualche anima buona, o forse solo il destino, mi ha portato qui, su questo triangolo di marciapiede. Da qualche parte qui vicino deve scorrere un fiume… Non riesco a vederlo ma lo sento rombare mentre scende verso valle e devo ammettere che è diventato un buon compagno di viaggio, anche se brontola sempre. Un altro amico che ho conosciuto in questa avventura è un palo su cui sono riportate delle strane scritte. Nessuno mi ha mai insegnato a leggere ma vedo che la gente le osserva interessata quindi devono essere importanti. Solo non capisco come mai tutti notino questo palo e nessuno si sia ancora accorto di me…

favolaPer fortuna al centro di questo mio angolo di mondo c’è un grande lampione che mi illumina le notti. A me non piace il buio. Ho visto le foglie cadere e la nebbia scendere. L’autunno con i suoi colori ha pervaso tutte le colline intorno e le ha dipinte di mille sfumature, dal giallo al rosso al marrone. Sono stata baciata dal sole e bagnata dalla pioggia… Anche se, sinceramente, quando pioveva non so se era più l’acqua che arrivava dal cielo o quella che mi schizzavano addosso le macchine passando nelle pozzanghere…

Poi un giorno è successa una cosa stranissima… la pioggia non era più… bagnata… era diventata bianca. E anche molto più fredda… Si ammucchiava tutta intorno a me, e anche sopra di me… Com’era tutto più bello… Il mondo era tutto “arrotondato”, più pulito. Anche i rumori erano diversi, ovattati. Ma devo ammettere che il momento più “forte” di questa mia seconda vita è stato quando ho visto arrivare un grosso mezzo arancione con uno strano oggetto davanti. Faceva un gran rumore e quando mi è passato accanto mi ha lanciato addosso un sacco di questa acqua bianca e gelata… Brrrrr… che freddo!!! E questa cosa si è ripetuta diverse volte nell’arco della stessa giornata! Io gridavo all’autista di andare piano, che c’ero io, ma, chissà perché, lui non mi sentiva… Sono rimasta seppellita da quella coltre per diverso tempo. Vedevo tutto intorno solo un tenue azzurro, per fortuna un pochino di luce riusciva a filtrare attraverso la neve (ho poi scoperto che si chiama così)… sapete, io ho paura del buio… Per fortuna il sole piano piano si è fatto largo tra le nubi ed è venuto a scaldarla fino a scioglierla.
Chissà se fra qualche tempo sarò ancora qui… magari un bel fiorellino si farà strada in questo mare di asfalto e verrà a farmi compagnia. Almeno avrò qualcuno con cui parlare. Ne avrei tante cose da dire ma i pali non parlano… Così parlò… una scarpa abbandonata

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