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Il libro, dal titolo “Un’idea di destino”, contiene i diari privati che Terzani ha tenuto dal 1984 fino alla sua scomparsa nel luglio 2004. Nel marzo 1984 il governo cinese fa arrestare Tiziano Terzani per “crimini controrivoluzionari”, per poi espellerlo definitivamente dal paese: è a partire da quello shock personale e politico che muovono questi Diari che, come fossero il filo rosso mai venuto alla luce prima, raccontano il Terzani uomo, padre e marito, il pensatore armato più di dubbi che di risposte, in un alternarsi continuo e appassionato di storia del tempo e storia personale. I viaggi in Thailandia, URSS, Indocina, Medio Oriente e India, che seguiranno all’espulsione dalla Cina, non sono perciò soltanto all’origine delle ultime grandi opere di Terzani, da “Un indovino mi disse” a “Un altro giro di Giostra”: rivelano, altresì, come negli stessi anni Terzani maturasse una nuova consapevolezza di sé affidata a pagine più intime, meditazioni, lettere ai propri cari, appunti accuratamente raccolti e ordinati dall’autore stesso fino alle ultime ore della sua vita.
La cura dell’opera è stata affidata alla moglie Angela Terzani Staude e ad Àlen Loreti, uno dei più intimi conoscitori dell’opera di Tiziano Terzani e, così, sul sito di Terzani la moglie Angela annuncia il nuovo libro che uscirà a maggio con Longanesi Editore.
“Nel 2014 cade il decennale della morte di Tiziano e la cosa straordinaria per me è che possa esserci un decennale. Dieci anni “dopo” il passato di solito è dimenticato, mentre nel caso di Tiziano la cerchia dei suoi estimatori si è enormemente allargata e la notizia del “decennale” li coinvolge, li commuove.
Fra i molti eventi in programma per il 2014, quello a cui io più tengo è la pubblicazione da parte della Longanesi dei suoi diari.
Diari iniziati nel febbraio 1984 con il suo drammatico arresto a Pechino e la sua espulsione dalla Cina. Per una fortunata combinazione il computer era appena uscito sul mercato e, all’insaputa dei poliziotti cinesi, Tiziano se ne serve per scrivere e riscrivere le sue “confessioni”. Ne diventa entusiasta e continua a usarlo nei successivi vent’anni per registrare le riflessioni della seconda parte della sua vita, quella del grande cambiamento, della fine delle illusioni, della ricerca di nuove mete. Questi diari privati e personali io li amo perché rivelano, anche a me, quel che più lo ha caratterizzato: il coraggio e la solitudine intellettuale, il Terzani dietro le quinte.”

Fausta Dal Monte

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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