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Cala il sipario in città. Si aprono le polemiche in Italia.
Al centro dell’attenzione il Premio Acqui Storia, famoso per la sua voglia di raccontare l’eccidio di Cefalonia avvenuto durante la seconda guerra mondiale.
Pare, però, che il ricordo dei 12 mila uomini impegnati sul fronte greco vada ad affievolirsi.
Secondo la sezione provinciale dell’associazione nazionale partigiani d’Italia, “Le opere premiate nell’edizione 2013 non contengono il benché minimo cenno all’eccidio della Divisione Acqui perpetrato dai nazisti a Cefalonia e Corfù”.
acqui-storia-polemica-1Una denuncia accentuata dal fatto che tutto ciò accade nell’edizione del 70° anniversario.
Inoltre “gli argomenti trattati dagli autori, spesso dichiaratamente avversi all’antifascismo e alla Resistenza – fanno sapere ancora dall’A.N.P.I. – sono lontani dai valori che ispirarono il premio sin dall’origine e talora di scarso valore storico”.
Ed Adriano Icardi, esponente dell’associazione rincara la dose accusando l’amministrazione di non aver fatto nulla per ricordare questo anniversario.
Daniele Borioli, senatore del Partito Democratico, è passato subito ai fatti inviando una lettera a Giorgio Napolitano, Laura Boldrini e Pietro Grasso al fine di rimettere in discussione il patrocinio di Camera, Senato e Presidenza della Repubblica che da anni finanziano il prestigioso premio.
Taglia corto il sindaco della città che organizza l’evento letterario. “Non credo proprio che ci verrà tolto nulla ed in questi giorni commemoreremo il 70° dell’eccidio con i reduci e il sindaco di Argostoli, come in programma da settembre”.
Polemiche inutili, dunque, per un premio che rende la cittadina termale famosa in tutta Europa anche se, qualcuno mormora, è doveroso un restyling generale, più di forma che di contenuto.
Giampi Grey

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