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Capodanno con Borsalino per dare lustro ad una città in crisi

Era il 4 aprile 1857 quando Giuseppe Borsalino, imprenditore alessandrino, inaugurò la sua fabbrica che produceva cappelli. Fu l’inizio di un successo: in pochi anni i prodotti della Borsalino acquistarono una fama internazionale, i suoi cappelli in feltro di coniglio erano riconosciuti come i migliori in commercio, tanto che la fabbrica non produceva mai abbastanza cappelli per quella che era la richiesta. La Borsalino portò il nome di Alessandria in tutto il mondo, e il suo nome era e sarà per sempre legato alla storia della nostra città. Alessandria vuole rendere omaggio al rapporto che unisce la città alla gloriosa fabbrica, con un calendario di eventi intitolato ‘Tanto di cappello’, che è stato presentato presso il Museo del Cappello Borsalino. Il ciclo di eventi durerà fino ad ottobre 2013, e si propone di esplorare, con incontri, mostre, spettacoli e giochi, il ruolo del cappello nel cinema e nell’arte. A presentare la rassegna di eventi c’era Arturo Branchetti, artista comico amato anche all’estero, che recentemente è stato impegnato in una tournée in Canada. Durante la presentazione è stata inoltre inaugurata la mostra “Giù il cappello”, volti copricapi, maschere e travestimenti nei collage di Tonino Conte e Santuzza Calì, in allestimento fino al 20 gennaio, che rende omaggio a quello che da sempre è il più teatrale dei capi d’abbigliamento.
Anche il saluto al nuovo anno non passerà senza un omaggio teatrale a chi i cappelli li fabbricava, le mitiche Borsaline, alle quali, la sera del 31 dicembre, verrà dedicato uno spettacolo presso il Museo Borsalino, al termine del quale attori e spettatori brinderanno insieme. ‘Tanto di cappello’ è una rassegna che, oltre ad offrire appuntamenti di divertimento e di cultura, è un’opportunità per ridare smalto alla città in momenti economicamente difficili come quello che stiamo vivendo, e per prendere consapevolezza che una piccola Alessandria è, grazie ai suoi cappelli, grande nel mondo.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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