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Uno sguardo sul mare da una delle prospettive più suggestive e romantiche: il porto. Luogo di partenze, ma anche di arrivi. Di scambi e di unioni. Uno scorcio che da sabato 15 marzo sarà proposto al Castello del Monferrato da uno dei maggiori artisti italiani: Walter Morando.

Opere che si contendono i maggiori musei e mostre italiani e internazionali e che saranno a Casale Monferrato, grazie all’Assessorato alla Cultura del Comune di Casale Monferrato, fino al 6 aprile.

«È un onore poter ospitare nella Manica Lunga del Castello le suggestive opere di Walter Morando – ha voluto sottolineare l’assessore Giuliana Romano Bussola -, che ci trasporteranno sulle rive del Mar Ligure, da dove l’artista prende spunto e ispirazione».

La mostra Frammenti di porto si inaugurerà sabato 15 marzo alle ore 17,30 e rimarrà aperta fino al 6 aprile i venerdì dalle ore 16,00 alle ore 19,30 e i sabato e festivi dalle ore 10,00 alle ore 12,30 e dalle ore 15,30 alle ore 19,30.

«Negli umili utensili – ha ricordato l’assessore Giuliana Romano Bussola nell’introduzione al catalogo che sarà stampato per l’evento – Morando coglieva di giorno in giorno una potenzialità artistica, una bellezza che li riscattava dandogli dignità. Perché quindi non trarne ispirazione per la scultura riproducendoli, cambiandone la funzione e rendendoli metafora e simbolo della realtà portuale. Iniziò così il proprio percorso artistico che lo porterà ad alti livelli riconosciuti internazionalmente».

E l’Assessore spiega anche la scelta dei materiali utilizzati da Walter Morando per dar forma alle sue opere: «La scelta del gres e della ceramica non è casuale, egli vive nell’ambiente albisolese dove tra gli anni cinquanta-sessanta vi fu uno straordinario fermento culturale favorito dal sodalizio di artisti che si riunivano al Bar Testa e che con le proprie opere trasformavano quella che era dai più considerata arte applicata in vera e propria arte. Morando si trovò quindi a contatto con Lucio Fontana, Giuseppe Capogrossi, Roberto Crippa, Karel Appel, soprattutto con Asger Jorn “il vichingo danese” ma anche con mercanti d’arte di fama come Carlo Cardazzo, la scrittrice Milena Milani e la sorella Ada Zunino gallerista di grande fiuto nel riconoscere i talenti dei giovani. L’esperienza tratta da queste frequentazioni assidue gli servì come base da cui spiccare poi il volo verso uno stile personale delle sculture in ceramica e ultimamente in cellulosa».

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