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La torre di carta continua ad ottobre con due appuntamenti assolutamente da non perdere che si terranno entrambi presso la Biblioteca Civica di via Marconi, 66.

Venerdì 13 ottobre alle ore 21.15 sarà presente Aldo Cazzullo, giornalista per quindici anni a La Stampa di Torino e dal 2003 inviato speciale ed editorialista del Corriere della Sera. Cazzullo presenterà Metti via quel cellulare. Un padre. Due figli. Una rivoluzione (Mondadori editore). L’autore si rivolge ai figli e a tutti i ragazzi: li invita a non confondere la vita virtuale con quella reale, a non bruciarsi davanti ai videogame, a non andare sempre in giro con le cuffiette, a non rinunciare ai libri, al cinema, ai concerti, al teatro; e soprattutto a salvare i rapporti umani con i parenti e i professori, la gioia della conversazione vera e non attraverso le chat e le faccine. I suoi figli, Francesco e Rossana, rispondono spiegando al padre e a tutti gli adulti il rapporto della loro generazione con il telefonino e la rete: che consente di vivere una vita più ricca, di conoscere persone nuove, di mettere lo studente al centro della scuola, di leggere i classici. Ne nasce un dialogo serrato sui rischi e sulle opportunità del nostro tempo: la cattiveria online, gli youtuber e l’elogio dell’ignoranza, i cyberbulli, gli idoli del web, i padroni delle anime da “Facebook” ad “Amazon”, l’educazione sentimentale affidata a “YouPorn”, la distruzione dei posti di lavoro e della cultura tradizionale, i nuovi politici da Trump a Grillo, sino all’uomo artificiale; ma anche le possibilità dei social, i nonni che imparano a usare le chat per parlare coi nipoti, la rivolta contro le dittature, la nascita di una gioventù globale unita dalla rete.

 

Venerdì 20 ottobre (ore 21) è la volta di Antonio Caprarica, giornalista e saggista,  volto noto della televisione e storico corrispondente Rai da Londra, che presenterà L’ultima estate di Diana, Sperling & Kupfer Editore.

Il libro prende il via dal 28 agosto 1996, giorno in cui il divorzio reale venne ufficializzato e che segna per la Principessa del Galles l’inizio di una nuova vita. Il racconto di Antonio Caprarica prende le mosse da qui, con l’intento di restituire Diana alla sua storia: quella autentica, privata, che la frenesia dei media ha sepolto sotto improbabili rivelazioni, teorie complottistiche e gossip. Il rapporto con il medico pakistano Hasnat Khan – l’unico uomo che non tradì i segreti e le confidenze della principessa -, le campagne umanitarie, le ultime vacanze con i figli, l’incontro con Dodi al-Fayed: i pochi mesi che precedono lo schianto sotto il tunnel dell’Alma, a Parigi, ricostruiti in una narrazione dal ritmo e dalle immagini cinematografiche, mostrano una donna sempre in bilico fra ingenuità e astuzia, generosità e attaccamento ai privilegi. Una donna inquieta ma piena di vita, che con le sue scelte ha lasciato un segno evidente nella storia di una nazione e, a vent’anni dalla scomparsa, continua a esercitare il fascino e la suggestione dei miti.

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Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"