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La Compagnia di Valenza ha individuato un abile artigiano orafo che, senza dichiarare nulla al fisco, svolgeva da anni l’attività, presso la propria abitazione, munito di idonee attrezzature. I finanzieri, per ricostruire il volume di affari, in assenza della prevista contabilità, hanno
analizzato la documentazione extracontabile rinvenuta nonché sviluppato le indagini finanziarie. Al termine, le Fiamme Gialle hanno accertato che, nel periodo 2008 – 2014, l’imprenditore aveva “dimenticato” di dichiarare ricavi per quasi 2 milioni di euro e di versare un’Iva per
200.000 euro. I verbali sono stati inoltrati all’Agenzia delle Entrate per la successiva ripresa a tassazione.  E’ stata, altresì, interessata l’Autorità Giudiziaria per i riflessi penali riguardanti i reati tributari emersi e il commercio non autorizzato di preziosi. Nell’occasione, è stato anche appurato che la coniuge dell’orafo aveva ottenuto, negli anni menzionati, l’esenzione dal ticket sanitario a causa del modesto reddito dichiarato dal nucleo familiare, inferiore alla soglia prevista per chi supera i 65 anni di età. Gli atti per quest’ultima violazione amministrativa (tale per il mancato superamento dei limiti previsti dall’art. 316 ter del C.P.) sono stati inviati alla Prefettura, competente per l’applicazione delle relative sanzioni.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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