Sono ormai passati quattro mesi dalla dichiarazione di fallimento dell’Amiu, la partecipata alessandrina che ancora oggi continua a svolgere il servizio di raccolta dei rifiuti, nonostante i suoi libri contabili siano stati da mesi depositati da quasi un presso il Tribunale di Alessandria. Dopo mesi di discussione su come riorganizzare lo smaltimento dei rifiuti in città e nei sobborghi, considerata la necessità indicata da sindacati e amministrazione comunale di assicurare continuità lavorativa ai dipendenti, l’attenzione mediatica sulla vicenda è decisamente calata.
Che ne è dunque del passaggio di consegne da Amiu ad Aral annunciato a metà 2013? Al momento nessuna notizia significativa al riguardo è stata divulgata da Palazzo Rosso, ma a breve si potrebbero avere aggiornamenti dalla Commissione Bilancio, chiamata a verificare la fattibilità dell’operazione in termini economici e occupazionali. I più dubbiosi si domandano sul motivo per cui un’operazione presentata inizialmente con tanto entusiasmo dall’amministrazione comunale, prosegua da mesi in massima segretezza, o almeno senza che nuove notizie vengano in merito divulgate. I lavoratori interessati e i cittadini destinatari del servizio si interrogano sui modi e sui tempi con i quali verrà effettuato il passaggio da Amiu ad Aral.
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