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Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera da Simone Moroni, presidente della Coldiretti Alessandria.

Alessandria, provincia cerealicola per eccellenza, ha partecipato con interesse al convegno che il Cadir Lab ha organizzato lunedì scorso in Camera di Commercio per fare il punto sul grano di qualità. Un appuntamento che ogni anno viene messo in calendario, atteso da addetti ai lavori e imprenditori, che offre importanti spunti di riflessione in un comparto dove ricerca e innovazione, da sempre, vanno a braccetto con qualità e competenza.
L’incontro, giunto alla sua quinta edizione, è stato organizzato nell’ambito del progetto di valorizzazione del frumento tenero alessandrino, e ha messo in evidenza le molteplici qualità del grano di Alessandria per la campagna 2012-2013 e della sua filiera.
Sono stati resi noti i risultati della sperimentazione in campo, i dati qualitativi e quantitativi ottenuti dalle analisi e l’elenco delle varietà consigliate dai tecnici per la semina della prossima stagione ma soprattutto, lo stato dell’arte, del progetto denominato proprio “Grano di Alessandria – dal campo alla tavola”, pensato e creato per divulgare le attività del programma in tutta la sua rilevanza.
Un progetto bello e importante per valorizzare i nostri prodotti locali che devono essere potenziati e resi riconoscibili dai consumatori: a loro la libertà di poter scegliere.
Una battaglia che va combattuta insieme per contrastare una omologazione globale del gusto, per difendere la qualità e la tipologia dei prodotti.
Anche in provincia la crisi del comparto ha fatto sentire fortemente le sue ripercussioni: troppi prodotti arrivano dall’estero con scarsa, o nulla, rintracciabilità a prezzi ‘inspiegabilmente’ troppo bassi, procurando danni ingenti alla cerealicoltura e, più in generale, al mondo agricolo. Ecco perché è necessario ripartire dal territorio seguendo il discorso di filiera dove la qualità deve fare la differenza, dove l’azienda si possa sentire tutelata dalle speculazioni di mercato, alleata con tutti quei soggetti che credono in un’agricoltura fatta di qualità e trasparenza.
Accordi che premino in modo virtuoso chi produce e chi consuma.

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