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Il 3 dicembre è scaduto; senza possibilità di proroga; il termine ultimo per presentare le istanze per l’ammissione alla massa passiva da parte delle aziende che vantano un credito nei confronti del Comune. Le istanze arrivate sono ben 1971; per una cifra spaventosa: 216 milioni di euro. Come si sia accumulato un debito di tale entità nel corso degli anni è ancora da chiarire; a tal proposito l’attuale amministrazione comunale sta indagando su una serie di documenti di spese quanto meno sospette sostenute negli ultimi anni. Ed ecco che Rita ROssa; forse per togliersi qualche sassolino dalla scarpa in seguito alla querela ricevuta da Piercarlo Fabbio; presenta ricevute per il pagamento di un tartufo da 1350 euro; cene e viaggi in Moldavia; spese di rappresentanza per migliaia di euro; e l’ordine d’acquisto del carico di rose moldave da 300mila euro. Insomma; una serie di spese folli per un Comune che incassa meno della metà di quello che spende.
Le istanze ricevute passeranno ora alla fase istruttoria; per definire la massa passiva ammessa alla liquidazione. Non tutte le istanze verranno approvate; in quanto ci sono crediti insussistenti o senza il titolo giuridico per riscossione; è probabile quindi che la massa passiva diminuirà sensibilmente rispetto ai 216 milioni di adesso; ma la cifrà rimarrà comunque da capogiro.

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