Immediata la reazione quando si parla di imposte; tasse e qualsiasi provvedimento che serva a mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Tra queste; la Tarsu (tassa rifiuti solidi urbani). Ieri mattina proprio in merito al pagamento della tassa di smaltimento; esternamente alla sede dell’apposito ufficio incaricato dall’amministrazione comunale (Cerin) per l’accertamento di imposte e tasse (Ici; Tarsu e quant’altro) si è formata una lunga coda di ovadesi e non; proprietari di immobili e attività; in agitazione per una lettera ricevuta nel fine settimana dove si parla di accertamento Tarsu. Contemporaneamente i destinari vengono invitati a presentarsi entro 30 giorni; per fornire spiegazioni; informazioni; chiarimenti con tanto di documentazione (planimetrie; certificati catastali; contratti utenze come luce; gas; telefono; contratti di locazione se ci sono; atti di conpravendita. «Ho ricevuto questa lettera – spiega un proprietario di alloggi e negozi – e sono rimasto indispettito per questo nuovo accertamento. Ne hanno fatto da poco uno ma a quanto pare continuano a cercare evasori alla Tarsu. Non se ne può più». Una signora ovadese che era in coda all’ufficio Cerin; commentava: «Gli uffici preposti hanno certamente disponibili tutti i nostri dati; trattandosi di immobili dove si paga Ici; ci sono dati catastali disponibili; si versano altre imposte. Insomma; con i sistemi informatici che vengono usati attualmente non era proprio il caso di disturbarci nuovamente e farci fare lunghe code; dopo aver perso tempo a trovare tutta la documentazione richiesta». Per le code effettivamente c’è disagio perchè; prima di poter accedere all’ufficio per dare spiegazioni; c’è da aspettare sulla strada un tempo medio di mezz’ora. Alla Cerin d’altra parte i miracoli non li possono fare perchè ci sono solo due addetti.
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