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A fronte dell’aumento; in tempi di crisi; della casistica di truffe telefoniche specialmente nelle province più ampie quali Cuneo; Alessandria e Torino; a danno della fasce più deboli della popolazione; l’Unione Nazionale Consumatori invita all’attenzione. “Con la crisi in atto; e la scarsità contingente di risorse; proliferano più che mai in questo periodo gli abusi compiuti da operatori ‘call center’ che; contattando la gente tramite elenchi telefonici pubblici cartacei o digitali; spacciandosi per referenti di finte associazioni riconducibili ai vari corpi armati dello Stato; o a falsi uffici tributari o fiscali – l’Iva è quello più frequentemente citato – invitano all’acquisto di bollettini e manuali di aggiornamento sulle tasse; o abbonamenti a periodici”; racconta l’avv. Patrizia Polliotto (nella foto); Presidente piemontese dell’UNC. “I più colpiti sono piccoli commercianti e utenti di abitazioni private. Nella maggior parte dei casi; a fronte di cifre che si attestanointorno ai 100 euro o poco più; nella migliore delle ipotesi poco dopo si riceve in contrassegno un pacco con alcuni fogli ciclostilati e mal rilegati; e poi più niente”; spiega. Per poi concludere. “E’ bene precisare innanzitutto che uffici fiscali e dello Stato non agiscono in tal modo. Si tratta per lo più di fantomatici ‘call center’ che spesso ricercano operatori tramite annunci economici sul web o su giornali e periodici; facendo leva sui giovani alle prese con disoccupazione e cronica mancanza di denaro. Un metodo truffaldino vecchio; ma oggi in aumento”.

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