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Obiettivo “zero” nella lotta all’Aids
Lo slogan della Giornata Mondiale punta alla sconfitta definitiva della malattia: niente più infezioni; niente più morti e niente più discriminazioni

Giornata mondiale dell’Aids
MILANO – Zero morti per Aids; zero nuove infezioni da Hiv; zero discriminazioni per i malati di Aids: Getting to zero; Arrivare a zero; è lo slogan della Giornata Mondiale per l’Aids che si celebra il primo novembre in tutto il mondo. Un obiettivo ambizioso; non certo raggiungibile a breve; e che fa subito nascere la domanda? A che punto siamo? Secondo le stime; nel 2010; in tutto il mondo; le nuove infezioni hanno raggiunto quota 2;7 milioni e le morti per Aids sono state 1;8 milioni; ancora tante; ma questi numeri sono i più bassi mai raggiunti dopo il picco dell’epidemia. Le nuove infezioni si sono ridotte del 21 per cento; dal 1997; e le morti sempre del 21 per cento; dal 2005.
PIÙ CURE – Anche l’accesso alle cure è migliorato nei Paesi in via di sviluppo: oggi il 50 per cento delle persone; candidate alle terapie; sono curate con farmaci salvavita. E quanto più è precoce la cura; tanto più si riduce la trasmissione del virus attraverso i rapporti sessuali. Campagne di prevenzione; test diagnostici e farmaci anti-virali (oggi ce ne sono almeno una trentina che permettono di personalizzare la terapia) hanno fatto la loro parte; ma ancora non basta. La Giornata Mondiale vuole essere un richiamo al problema. E stimola; a livello nazionale; iniziative di vario tipo. In Italia; il Ministero della Salute organizza la manifestazione Scratch Aids Away; (Scaccia via l’Aids) un festival musicale per sensibilizzare i giovani alla prevenzione. La Lila; la Lega italiana per la lotta all’Aids; lancia la campagna “Aids. Proteggiti semplicemente” per promuovere l’uso del preservativo. Il Cesvi; un’organizzazione umanitaria italiana; festeggia i dieci anni della sua campagna per la lotta alla malattia nell’Africa sub-sahariana.

APP PER SIEROPOSITIVI – Il Nps Italia; il network delle persone sieropositive; lancia Hiv-Bookmark; la prima applicazione al mondo per i sieropositivi; creata in Italia e sviluppata per la piattaforma Android; Iphone; Rim (Blackberry OS) Symbian con nove funzionalità (fra le quali l’agenda per la gestione della terapia; l’elenco delle interazioni fra i farmaci; un database dei centri di malattie infettive). La Fondazione Asvi presenta il progetto “Free 10 anni di prevenzione materno-fetale dell’Aids in Uganda”. Una serie di proposte; dunque; che vanno nella direzione dell’obiettivo “zero”. E intanto anche la ricerca continua a lavorare. L’obiettivo più ambizioso è ora quello di trovare una vera cura per l’infezione; capace cioè di guarire e di eliminare il virus dall’organismo. Gli approcci sono due: la “cura sterilizzante” e la “cura funzionale”.

IL PAZIENTE DI TRENTON – La prima si basa sulla terapia genica. Dopo il caso del paziente di Berlino (un paziente sieropositivo che; dopo aver ricevuto un trapianto di midollo; ha smesso di prendere farmaci anti-Hiv perché le cellule del donatore erano “resistenti” al virus”); i ricercatori dell’University of Pennsylvania hanno provato a manipolare i globuli bianchi di una persona sieropositiva (conosciuta come il paziente di Trenton) “silenziando” il gene che produce il recettore cellulare per il virus ((è il recettore CCR5). Un altro gruppo della Johns Hopkins University di Baltimora e dell’University of North Carolina stanno; invece; sperimentando due farmaci che potrebbero eliminare il virus dall’organismo; andando a stanarlo dai suoi rifugi dove rimane silente. I farmaci sono il vorinostat e un anticorpo capace di bloccare una proteina chiamata PD-1: entrambi impediscono al virus di “addormentarsi” all’interno delle cellule.

RISPARMIARE CON LA CIRCONCISIONE – Ultimo dato che riguarda gli aspetti economici; di fondamentale rilevanza nella lotta all’Aids. La circoncisione maschile; che si è rivelata un metodo efficace per ridurre le infezioni da Hiv nelle popolazioni africane; se applicata su larga scala potrebbe far risparmiare miliardi di dollari di cure. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Plos; con un investimento di 1;5 miliardi di dollari; fra il 2011 e il 2015; per raggiungere un 80 per cento di copertura della circoncisione in 14 Paesi prioritari dell’Africa e con 500 milioni di dollari all’anno; tra il 2016 e il 2025; per mantenere la copertura; si otterrebbe; tra il 2011 e il 2025; un risparmio di 16;5 miliardi di dollari in termini di minori spese per le cure.

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