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Il paese di Mornese è ancora sconvolto dal tragico omicidio di Francesca Beretta; uccisa dal figlio; Lorenzo Cavanna. La donna; residente ad Arenzano; dopo la separazione con il marito si era trasferita nell’entroterra per allontanare il figlio da alcune brutte compagnie. Il giovane infatti; aveva in precedenza avuto problemi di droga; dai quali però sembrava esserne uscito. La delusione per non essere diventato un giocatore del Genoa però; è sempre rimasta viva in Francesco; caduto in una forte crisi depressiva. Ad alcuni amici aveva raccontato di sentire delle voci e di avere altri problemi di carattere psicologico. Sabato la situazione è degenerata: Francesco; colto probabilmente da un momento di follia; ha ucciso la madre a calci e pugni. I vicini; che si sono accorti di quello che stava accadendo; hanno chiamato i soccorsi; giunti però quando la donna era già morta. I vicini di casa la descrivono come una donna dolce; sempre disponibile.Lorenzo aveva perso il nonno e aveva visto sfumare il suo sogno di giocare nel Genoa. “Spesso- hanno raccontato i vicini – si sentivano urla provenire dalla loro casa”. Normali liti tra madre e figlio; comunque; nulla che avrebbe potuto lasciar presagire una simile tragedia. Il trasferimento a Mornese sembrava aver giovato al ragazzo. Lorenzo è stato descritto come un giovane molto educato; “forse un po’ strano”; ma gentile. In paese lo si vedeva spesso passeggiare con il cane. “Un ragazzo tranquillo; molto silenzioso”. Questa la descrizione di Lorenzo data; invece; dagli operatori della Casa di Carità di Ovada; un ente di formazione professionale no profit; in cui il ragazzo lavorava. Da alcuni mesi il ragazzo godeva di una borsa lavoro concessa dal Centro per l’impiego ovadese su segnalazione del consorzio dei servizi sociali.

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