Un po’ di storia
L’Associazione me.dea Onlus nasce nel 2008, grazie al Piano Regionale contro la violenza varato in quell’anno, a cui diede seguito con slancio e forte motivazione l’Assessorato Provinciale alle Pari Opportunità. Dopo il corso di formazione tenuto da “La casa delle donne di Bologna per non subire violenza”, indispensabile per acquisire le conoscenze e gli strumenti necessari per avviare tutte le attività che oggi sono il fiore all’occhiello di me.dea, il 18 aprile 2009 le socie fondatrici aprono il Centro d’Ascolto e le operatrici iniziano ad accogliere le donne vittime di violenza. Nel 2011 me.dea ottiene lo status di ONLUS e nel 2012, grazie al protocollo siglato dal Comune di Alessandria e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità, aderisce alla Rete Nazionale Antiviolenza in qualità di sede di un centro antiviolenza collegato al numero di pubblica utilità 1522.
Oggi, dopo cinque anni dall’avvio, al Centro le donne vittime di violenza seguono percorsi di counselling individuale volti all’elaborazione della situazione che vivono e all’individuazione di strategie utili per consentire loro di uscire dalla prigionia in cui sono soggiogate. L’associazione, inoltre, offre una prima consulenza legale grazie alla collaborazione con alcune socie-avvocate e un servizio di sostegno alla genitorialità, dedicato a tutte quelle donne, madri, che nella relazione violenta vogliono sviluppare una relazione “armoniosa” con i loro figli, vittime anch’esse di una violenza familiare.
Qualche dato del Centro Antiviolenza
Nei suoi cinque anni di attività il Centro di Ascolto ha accolto oltre 650 donne. Dai 90 casi del primo anno l’attività è sistematicamente cresciuta fino a raggiungere i 155 del 2013. Questi dati rappresentano una fotografia parziale del fenomeno, considerando il sommerso che sfugge alle statistiche. Occorre, quindi, continuare a parlare di violenza sulle donne e divulgare i recapiti del Centro, per raggiungere coloro che non hanno ancora trovato la forza di chiedere aiuto.
Dai dati degli accessi al Centro nel 2013 risulta che le donne in maggiore sofferenza sono quelle tra i 45 e i 54 anni; rispetto alle precedenti rilevazioni cono aumentate le percentuali di donne ultra 55enni, a testimonianza del perdurare di situazioni di violenza per periodi molto lunghi, anche oltre i 20-30 anni.
La maggioranza di queste donne ha un buon grado di istruzione (laurea/diploma), mentre c’è un bilanciamento quasi perfetto tra occupate e non. Il 77% delle donne che ha contattato il Centro nel 2013 è di nazionalità italiana. Seguono donne dei paesi dell’Est Europa, dell’Africa del Nord e dell’America latina. Quasi il 50% degli autori di violenza è il compagno di vita; a seguire ‘ex’ o altri familiari. Solo nell’11% dei casi il maltrattante è estraneo alla cerchia familiare.
Mentre nel 2012 il 40% delle donne dichiarava di non aver mai parlato con nessuno del loro vissuto, nel 2013 il 90% di coloro che si sono rivolte a me.dea lo hanno fatto dopo aver chiesto aiuto a qualche soggetto della rete. Nei casi in cui la situazione è emersa, le Forze dell’ordine ne hanno avuto conoscenza nel 44,5% dei casi, i Servizi sociali nel 20,9%.
Il 2013
L’ultimo anno, il 2013, è stato particolarmente impegnativo per me.dea e ricco di occasioni di crescita e confronto. Accanto ai progetti di coordinamento e auto formazione della rete territoriale contro la violenza di genere (Al.TRA.VIA e Viol.A) l’associazione ha promosso molteplici iniziative. Ne ricordiamo qualcuna: “Il profumo dei miei cassetti” – appuntamenti periodici organizzati presso bar e ristoranti al fine di raccogliere fondi per aiutare le donne a uscire di casa e liberarsi di relazione pericolose; il flash mob “One billion raising” del 14 febbraio per ballare contro la violenza; la partecipazione, come organizzazione beneficiaria di una parte di fondi, alla 18esima edizione della StrAlessandria (17 maggio); il primo torneo di calcio a 5 femminile “Fai rete con m.edea” (29 settembre); la campagna di tesseramento “#iostoconmedea” che ha ottenuto una risposta incoraggiante e sta permettendo l’avvicinamento di nuove persone all’associazione; il progetto di formazione e sensibilizzazione sul tema della violenza di genere nelle scuole della provincia patrocinato dal Lions Tortona “Fermiamo il silenzio”.
In occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e in generale nel corso dell’anno sono state promosse molte iniziative a cui me.dea ha partecipato, dando testimonianza del prezioso lavoro che svolge sul territorio alessandrino e contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza di genere.
La stessa cosa è già successa nell’anno in corso, in particolare grazie agli eventi legati all’8 marzo, giornata internazionale della donna. Per questa ricorrenza me.dea ha lanciato un campagna rivolta ai ristoratori di Alessandria e provincia al fine di raccogliere fondi da destinare al Centro antiviolenza: per ogni coperto realizzato nella serata i ristoratori hanno devoluto 1 euro all’associazione.
Infine grazie alla collaborazione avviata con l’azienda di traporti locali di Alessandria, ATM, e quella municipalizzata dell’acqua e del gas, Gruppo AMAG (costituto da Amag Spa, Alegas Srl, Ream Spa), oggi i recapiti dell’associazione me.dea sono presenti sul retro dei biglietti dell’autobus e dei voucher gratta&parcheggi di Alessandria e sulle bollette di acqua e gas, che ogni mese entrano nelle case di centinaia di famiglie dell’intera provincia.
Quale futuro per me.dea?
Paradossalmente, proprio questi mesi che hanno segnato una crescita dell’attività del Centro Antiviolenza e in generale dell’associazione, sono coincisi con il dilagare della sofferenza economica di me.dea a causa del mancato stanziamento di fondi da parte delle Istituzioni.
Oggi l’Aps fatica a mantenere le spese di gestione del Centro, la cui apertura è seriamente compromessa.
Per scongiurare la sciagurata ipotesi di chiusura, considerando che in provincia di Alessandria me.dea rappresenta l’unica risposta specializzata alla violenza sulle donne, le socie dell’Aps hanno dato inizio a un’intensa attività di fundraising per coinvolgere i privati (cittadini e imprese). Qualche primo importante risultato tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 è già arrivato, con generose donazioni da parte di cittadini e imprenditori che hanno permesso di far fronte in questi ultimi mesi alle spese di mantenimento del Centro. E’ di questi giorni, inoltre, il lancio della campagna per la raccolta del 5xmille che i cittadini possono donare a me.dea indicando sulla loro dichiarazione dei redditi il codice fiscale dell’associazione: 91027260065.
Contestualmente sono stati avviati tavoli e incontri con i Comuni dell’alessandrino e la Provincia di Alessandria per trovare un adeguato sostegno pubblico.
La ricerca fondi in questo momento è la priorità dell’associazione. Per questa ragione me.dea ha deciso di non investire energie e risorse nell’organizzazione di alcun evento per il suo quinto compleanno, ma di far sentire ugualmente, forte e chiaro, la sua voce e quella di tante donne che ogni giorno lottano per liberarsi dalle proprie prigionie.
La sede dell’associazione me.dea è in via Santa Maria di Castello 14 ad Alessandria.
Il Centro d’Ascolto è aperto alle donne il lunedì (10.00-14.00), il mercoledì (13.00-16.00)
e il giovedì (15.30-18.30). Negli stessi orari le operatrici rispondo al numero 0131-226289.
me.dea è anche su Fb (Fan page: me.dea Onlus contro la violenza sulle donne)
e in rete all’indirizzo www.medeacontroviolenza.it