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Si avvicina la liberta per Erika De Nardo; la ragazza di Novi Ligure che il 21 febbraio 2001 insieme allallora fidanzatino Omar Favaro; uccise a coltellate la madre e il fratellino. Lunedi prossimo; 5 dicembre; Erika potra lasciare la comunita Exodus nel Bresciano dove si trova da alcuni mesi. Condannata per duplice omicidio volontario aggravato; ha scontato la pena prima nel carcere minorile Beccaria di Milano e poi in quello di Verziano; alle porte di Brescia. Ventisette anni compiuti a fine aprile; nel periodo di detenzione Erika si e prima diplomata e poi laureata in filosofia con 110 e lode con una tesi su Socrate e la ricerca della verita negli scritti platonici. In tutti questi anni il padre Francesco le e stato sempre vicino; non saltando mai una visita. Il futuro della giovane sembra essere nel volontariato; cosi come ha annunciato don Antonio Mazzi; fondatore della Comunita che la sta ospitando. Erika ha detto rimarr presso la nostra comunit anche dopo che sar libera. Non so ancora se nella sede in cui si trova ora o altrove. Erika continuer a lavorare nel volontariato. Come mi ha detto lei stessa vuole continuare a capirsi; a maturare. Penso ha proseguito Don Mazzi che dopo un periodo in cui immagino che voglia stare con il padre; parlare con lui; passeranno insieme il Natale; Erika torner nella nostra comunit. Omar; libero dal 3 marzo 2010; dopo essersi trasferito con i genitori da Asti ad Acqui Terme; ora vive in Toscana con una compagna. Nelle ultime settimane; lui e Erika si sono parlati; anzi attaccati reciprocamente attraverso le interviste sui giornali. Il massacro di Novi irrompe nelle case degli italiani un mercoledi sera: allora di cena; Susi Cassini; 42 anni e il figlio Gianluca; di 12; sono stati uccisi con 96 coltellate allinterno della loro abitazione; una villetta nella zona residenziale di Novi. La donna viene trovata sul pavimento della cucina; il figlio nella vasca da bagno al piano superiore. A dare lallarme Erika che racconta di essere riuscita a sfuggire a degli sconosciuti armati di coltello; entrati allimprovviso in casa. Nelle prime ore la ragazza fornisce una serie di identikit degli aggressori. Poi mentre si trova con Omar nella caserma dei carabinieri; viene filmata mentre mima le coltellate e cerca di rassicurare il complice. I ragazzi vengono fermati e portati nel carcere minorile; poche ore prima del funerale delle due vittime. In primo grado; nel dicembre 2001; il tribunale dei minori di Torino condanna Erika a 16 anni e Omar a 14 anni; sentenza confermata in Cassazione. Per effetto dellindulto e dello sconto di pena per buona condotta; per entrambi il periodo di detenzione si riduce. Per entrambi i ragazzi ce voglia di ricominciare. Non hanno dimenticato; anzi. Anche Erika ha detto recentemente di sognare spesso la mamma e di sperare nel suo perdono. Indimenticabili i momenti del duplice omicidio pure per Omar. Un peso enorme col quale sono destinati comunque a fare i conti per il resto della loro vita. (ANSA)

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