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La Compagnia di Casale Monferrato, nell’ambito dei controlli sull’osservanza degli obblighi prescritti, in materia di imposte dirette, per i collaboratori domestici, ha individuato due coniugi originari di un Paese dell’est europeo che, malgrado una regolare assunzione alle dipendenze di un facoltoso monferrino, non hanno mai dichiarato al fisco i proventi della loro attività lavorativa.

I predetti, per i quali il datore di lavoro aveva assolto tutti gli obblighi contributivi, sono risultati aver sottratto a tassazione, complessivamente, in due anni, oltre 60.000 euro, così risultando evasori totali.

La posizione di marito e moglie è stata segnalata ai competenti Uffici Finanziari per le relative incombenze.

Ogni collaboratore domestico (colf, badante, custode, ecc.) percepisce una retribuzione al netto dei contributi previdenziali ed assistenziali ma al lordo dell’IRPEF; deve, pertanto, preoccuparsi di verificare se sussista l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi per versare, conseguentemente, quanto dovuto al Fisco.

Il datore di lavoro, in questi casi, non opera quale sostituto d’imposta e non può, quindi, trattenere nulla sullo stipendio dei propri collaboratori; ha però l’obbligo di rilasciare loro una certificazione in carta libera, ed in tempo utile, attestante quanto annualmente corrisposto ai fini della presentazione della dichiarazione dei redditi.

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