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Il costo di un affitto incide sul reddito per il 30 – 35%; ma se a questo si aggiungono le bollette; complessivamente la spesa per l’abitazione raggiunge il 45 – 50% dello stipendio. I soggetti maggiormente colpiti dalla crisi economica e abitativa sono i giovani; soprattutto se single e precari. La generazione mille euro; infatti; riesce difficilmente a far fronte alle spese di affitto di una casa e per questa ragione abbandona sempre meno le proprie famiglie.

L’emergenza casa è sotto gli occhi di tutti; ma soltanto scelte politiche sensibili al problema potrebbero intervenire a calmierare i prezzi. Il panorama è sempre più ricco di immobili sfitti; che necessitano di ristrutturazioni; e giovani senza casa. Così scarseggiano i soldi per la ristrutturazione; mancano interventi che mirano a facilitare i proprietari di immobili e al contempo a dare il colpo di grazia al mondo della casa è stata; a detta del segretario generale del SICET Cisl di Alessandria; (sindacato degli inquilini);Giampaolo Demartini; l’introduzione della cedolare secca.

Introdotta a partire dal 2011 la “cedolare secca sugli affitti” è un’imposta che sostituisce quelle attualmente dovute sulle locazioni. La cedolare secca; in pratica; sostituisce l’Irpef e le relative addizionali;l’imposta di registro sulle risoluzioni e proroghe del contratto di locazione e l’imposta di bollo; se dovuta; sulle risoluzioni e proroghe del contratto. Secondo il SICET Cisl è evidente il mancato interesse da parte della Politica nei confronti di una possibile risoluzione del problema. A dimostrarlo sarebbe ilcalo del fondo a sostegno degli affittiche nel 2011 a livello nazionaleammonta a 33 milioni di euro; mentre nel 2000 era di 360 milioni di euro

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