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Lorenzo Cavanna; il ventiseienne che nella mattinata di sabato ha preso a calci e pugni la madre fino ad ucciderla; è stato interrogato nella caserma dei carabinieri di Alessandria; in presenza del pubblico ministero e del suo avocato difensore Fabio bellora.«“Mamma sono pazzo”: così le ho detto venerdì sera nel corso di un diverbioma lei si è infuriata; dicendomi che avrei dovuto andare a lavorare; e abbiamo litigato. Però non l’ho toccata». Poi; Non ha avuto difficoltà ad ammettere l’orrendo massacro questo giovane «strano»; un diploma di maturità scientifica; un lavoro da imbianchino in una cooperativa sociale; un passato da calciatore che poteva diventare «qualcuno» perchè con il pallone ci sapeva fare ma che è rimasto una promessa. La testa fra le nuvole e le distrazioni gli sono costate la carriera. Ha confessato subito; ha spiegato che da sei anni non ha rapporti buoni con nessuno ed è in cura psichiatrica a Novi e Ovada. Ma perchè il delitto? «Stamattina (sabato ndr) abbiamo parlato pacatamente; mamma mi ha chiesto scusa per il diverbio della sera prima; mi ha annunciato l’intenzione di chiamare il 113 per farmi ricoverare; forse perchè vedeva che non sto bene; e io a un certo punto l’ho stretta forte per abbracciarla. Lei mi ha detto che le facevo male e io ho iniziato a picchiarla; l’ho stretta al collo; l’ho buttata per terra; l’ho colpita con pugni; calci e una sedia; poi ho fatto una doccia»

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