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Oggi alle ore 18; al Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne presso Palazzo Cuttica; in via Parma 1 sarà inaugurata la mostra dal titolo “Nadir Montagnana. Il colore nell’acquatinta e nella pittura”.

La mostra sarà aperta dal 13 ottobre 2012 al 26 gennaio 2013; tutti i sabati dalle 16 alle 19.

Nadir Montagnana è nato a Rovigo nel 1946; ma da molti anni vive e lavora in Alessandria.

Nel 1956 arriva in Piemonte dove frequenta i corsi che lo conducono a conseguire il diploma di grafico e stampatore e inizia a lavorare in questo settore dal 1962.

Sempre in quegli anni rimane colpito dalle opere di Cézanne e inizia a dipingere cercando di apprendere i segreti di tutte le tecniche espressive della pittura. Ad un primo periodo di formazione nell’ambito della figurazione segue; a partire dagli anni ’70; una fase successiva tesa a concentrarsi sugli elementi primari del fare pittura maturando però l’esigenza di andare oltre le ricerche del momento per inventarsi un linguaggio autonomo e vivo; ma sempre cosciente del passato e della storia dell’arte.

Nasce così da queste pulsioni un primo di molti cicli di opere; realizzate con tecniche di derivazione litografica; in cui la maestria acquisita nell’analisi e nell’utilizzo del colore lo porta a svincolarsi da un concetto più tradizionale del dipingere abbandonando contaminazioni ed eredità culturali ormai metabolizzate.

La principale tipologia di immagini che esce da questa ricerca è quella della costruzione di paesaggi di natura mentale caratterizzati da essenziali sintesi grafiche congiunte ad un senso del colore istintivo e sapiente.

Montagnana sembra riuscire nel compito quasi impossibile di ritagliare una “terra di nessuno”; ricca di fermenti inventivi ; da quello spazio-limbo che caratterizza i limiti tra figurazione e astrazione. Per questi risultati sono fondamentali l’interesse per André Masson e il Surrealismo e le suggestioni filosofiche da Roland Barthes.

Oltre alle opere su tela e stoffa degli anni ’80 nasce anche una copiosa e felice produzione di lavori su carta; realizzata al torchio calcografico; concepita con una autonoma e personale tecnica del tutto simile e derivata dalla monotipìa.

Con lo stesso torchio Nadir Montagnana ha iniziato nel 1990 a stampare le lastre; incise prevalentemente ad acquatinta; della sua enorme produzione calcografica che a tutt‘oggi ammonta a quasi 500 opere.

Ne consegue la possibilità di cogliere con chiarezza l’evoluzione della sua ricerca che ha visto dapprima il privilegiare un nero drammatico inteso quasi come rifiuto del colore poi; il ritorno prepotente di quest’ultimo; usato in un connubio intelligente e riuscito di calcografia e stampa in piano che caratterizza tuttora la ricerca grafica del nostro artista.

Le opere in mostra a Palazzo Cuttica sono un esempio più che significativo del suo operare calcografico che meglio può essere compreso e analizzato in una sezione espositiva aggiunta; nel salone delle Conferenze; di opere dipinte su tela che in parallelo raccontano del personalissimo rapporto di Nadir Montagnana con il colore.

Nel 2003; pochi mesi dopo l’istituzione e l’inizio attività del Gabinetto delle stampe antiche e moderne nell’ambito del Museo Civico della Città di Alessandria; Nadir Montagnana ha concesso; con la formula del comodato d’uso trentennale trasformabile in donazione definitiva; l’utilizzo di cento acqueforti da lui eseguite e stampate e che sono conservate con i numeri d’archivio da 867 a 966.

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