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Ha riscontrato molto interesse l’intervento del sindaco di Casale Monferrato; Giorgio Demezzi; al convegno Ho l’amianto in casa: cosa devo fare? che si è tenuto a Como lo scorso sabato 1° dicembre.

L’evento; organizzato dalla Labor Medical; rientrava nel corso di formazione dal titolo Patologie amianto correlate e ha visto gli interventi di oncologi e ricercatori impegnati nella cura del mesotelioma e alla lotta all’amianto.

«È stato un convegno che ha fatto emergere alcuni spunti di riflessione molto interessanti – ha spiegato il sindaco Demezzi – a partire dai dati del professor Lorenzo Dominioni che ha illustrato come; ad oggi; il metodo che dà maggiori garanzia di successo nella cura del mesotelioma; con un’aspettativa di vita fino a 33 – 41 mesi; è il trattamento multimodale; che prevede l’utilizzo congiunto di chemioterapia; intervento chirurgico e radioterapia; ma che purtroppo non può essere utilizzato su tutti i pazienti».

Ma un altro aspetto ha richiamato l’attenzione dei presenti: una sempre maggiore consapevolezza dell’assoluta necessità di bonificare i propri territori dall’amianto. «All’ospedale di Varese – ha sottolineato Giorgio Demezzi – negli ultimi anni sono stati trattati molti casi di mesotelioma: in una zona dove non era presente un’azienda di lavorazione diretta dell’amianto; quindi; l’incidenza è stata comunque rilevante. Ecco quindi che oggi; grazie anche all’esempio di Casale Monferrato; si è deciso di intervenire con le bonifiche».

L’intervento del sindaco Demezzi si è invece incentrato sull’esperienza casalese: «Al termine mi sono state rivolte numerose domande; soprattutto legate alla bonifica e alla sorveglianza; sottolineando così come Casale Monferrato sia diventata il punto di riferimento alla lotta contro l’amianto. Ho voluto però anche sottolineare cosa significhi sentirsi una così elevata responsabilità; con la ricerca; giorno dopo giorno; delle possibili soluzioni».

L’appuntamento di Como; come anche quello di lunedì all’Hotel Candiani alla presenza del ministro Renato Balduzzi; è stata l’occasione per ribadire quanto sia necessario l’intervento da parte statale affinché si possa terminare il prima possibile la bonifica e investire sulla ricerca: «È chiaro che tutti i nostri sforzi saranno vani se non avremo a breve una risposta chiara sulla nuova discarica di amianto: tra due anni si esaurirà l’attuale e senza una soluzione il problema della bonifica si bloccherà. Casale Monferrato si sta dimostrando una città modello per altre realtà italiane; è quindi fondamentale che siano mantenute le promesse di finanziamento sia sulle bonifiche sia sul fronte della nuova discarica».

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