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Una spada di Damocle pende sulla testa dei lavoratori del teatro di Alessandria. Il complesso è chiuso da inizio ottobre per l’improvvisa scoperta di amianto; ma i dipendenti; 16 a tempo indeterminato e 9 a tempo determinato; continuano a lovarare; eccome. Lo ha spiegato il tecnico Roberto Scarpa; uno dei rappresentanti del comitato”Ridatecilteatro”; lucido e chiaro nella sua esposizione: “stiamo lavorando ogni giorno per il teatro. Paradossalmente con il teatro chiuso lavoriamo di più. Siamo impegnati all’Alessandrino; seguiamo le compagnie del Tra; come nel caso dello spettacolo “I Rusteghi”; spendiamo fino a 10-12 ore al giorno di lavoro. Tutti straordinari che non ci vengono pagati. D’altra parte ce ne rendiamo conto; siamo in un momento difficile e lo comprendiamo; ma è bene dire anche che non ci siamo mai tirati indietro; fin dal primo giorno; rischiando in prima persona”. Una situazione complicata affrontata però da molte persone animate da una forte passione per il teatro. E’ stato così per Piera Rosi. Piera per anni si è occupata del teatro ragazzi; ricevendo in cambio un contributo economico. Con la chiusura della struttura ha proposto di continuare il rapporto a titolo gratuito; ma proprio pochi giorni fa; ha spiegato in commissione; ha ricevuto una lettera in cui la Presidente Elvira Mancuso ha declinato l’offerta. Piera Rosi è anche portavoce del comitato per il teatro. Proprio la portavoce ha voluto sottolineare il ruolo del comitato; nato per “testimoniare l’attaccamento a un’istituzione di cui non si può fare a meno e per attuare il diritto di partecipazione. Il comitato – ha chiarito ancora Piera Rosi – è composto anche da politici; ma non fiancheggia e non è fiancheggiato da alcun partito”. Il teatro; d’altra parte; non è un’astronave; ha rintuzzato Federico Fornaro; del PD. “Qualcuno deve ben rendere conto di quello che sta succedendo”. Il teatro; d’altra parte; ha spiegato Rita Rossa; assessore alla cultura; è un simbolo per la città e il timore è che visto quello che rischia l’università di Alessandria; il capoluogo stia perdendo i pezzi. Per evitare questo Antonio Maconi del Pdl; ha invitato la Provincia ad evitare sterili polemiche politiche; rifilando una stoccata alla maggioranza; colpevole; secondo il consigliere di centrodestra; di non essere entrata nel progetto della Fondazione Tra. Un’assenza giustificata “dall’ostruzione subita”; ha poi spiegato Rita Rossa; “visto che la Provincia ha lavorato attivamente alla redazione degli statuti del Tra”. Ai lavoratori però non interessano le discussioni politiche come ha detto chiaramente Roberto Bonafé: “mi sembra di assistere a un balletto delle istituzioni; senza vedere la soluzione del problema. Mi auguro che questo non avvenga. Bisogna capire realmente cosa fare.” D’altra parte il Comune non ha ancora chiarito se è pronto il progetto di bonifica delle sale; se è in programma; come chiedono i lavoratori; una stagione estiva; che possa restituire anche solo parzialmente un po’ di speranza ai dipendenti. Soprattutto i tempi ipotizzabili di un’apertura che al momento resta indecifrabile. Il comitato e i lavoratori vorrebbero incontrarsi con il Comune per avere delle risposte. Per ora questo è il loro auspicio.

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