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I server della polizia postale sarebbero stati violati. Gli hacker del gruppo Anonymous; già artefici di diversi attacchi in rete; hanno rivendicato un’offensiva contro il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) della polizia italiana. I pirati informatici hanno annunciato la pubblicazione sul web di migliaia di documenti riservati; mentre la polizia postale è al lavoro per accertare l’autenticità dei file e sottolinea che in ogni caso la maggior parte dei documenti non appartiene alla polizia italiana. ”Oggi abbiamo ottenuto l’accesso al vaso di Pandora delle agenzie anticrimine italiane”; si legge nel comunicato di Anonymous in cui gli hacker definisco il Cnaipic una ”organizzazione corrotta ”.All’interno dei file rubati; sostengono gli Anonymous; ci sarebbero informazioni che fanno riferimento a diverse istituzioni e società estere; tra cui il ministero egiziano dei Trasporti e della Comunicazione; il dipartimento dell’Agricoltura statunitense; il ministero della Difesa australiano; diverse ambasciate ucraine; l’azienda americana Exxon Mobil e quelle russe Gazprom; Atomstroyexport; Diaskan e Sibneft; insieme ai ministeri degli esteri nepalesi e bielorussi e ad alcune società con sede alle Cayman; Cipro e Gibilterra.Nella prima tranche di documenti; già scaricabile online; figura inoltre un appunto per il capo della polizia redatto nel gennaio 2008 e relativo agli attacchi informatici ai danni della Procura di Genova; in cui si legge che la rete ”presenta numerose problematiche di sicurezza e non si esclude la possibilità che gli attacchi informatici siano di provenienza interna”. Un altro file; indirizzato al Viminale; fa riferimento all’attacco contro Bank Medici. Nella ”relazione sull’indagine intrusione Medici” si raccomanda di ”sigillare tutti i documenti… in particolare quelli relativi a Gianfranco Gnutti e Alessandro Profumo”.Per accertare i motivi della pubblicazione su internet di documenti ”apparentemente riconducibili” al Cnaipic ma che in ogni caso; fanno notare fonti investigative; sembrerebbero di poca rilevanza investigativa; la polizia postale sta eseguendo una serie di verifiche tecniche. In particolare; gli accertamenti sono mirati a verificare la reale portata della pubblicazione; a capire se i contenuti dei documenti sono autentici e; soprattutto; da quali computer o server; siano stati prelevati dagli ‘Anonimi’.In ogni caso; sottolineano gli investigatori; la maggioranza dei documenti pubblicati non apparterrebbe alla polizia italiana ma potrebbe essere stata ‘rubata’ da altri archivi; soprattutto all’estero. L’attacco di Anonymous; spiegano gli hacker; rientra nella ”campagna Antisec”; e rappresenta ”un richiamo anche per l’attacco diretto ad i nostri amici di Anonymous che nei giorni scorsi sono stati arrestati sia in Italia che in Europa e negli Stati Uniti”. Il 5 luglio scorso; infatti; un’operazione della polizia postale aveva portato alla denuncia di 15 persone appartenenti alla cellula italiana del gruppo di hacker.

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