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La Guardia di Finanza scopre una frode internazionale per 12 milioni di euro e imposte non pagate per 5 milioni. L’indagine è partita da un controllo a un promotore finanziario di Valenza che è stato trovato in possesso di alcune distinte di prelevamento presso una banca svizzera delle quali non ha saputo dare spiegazioni. Le persone denunciate sono 38 e sono coinvolte 21 società americane. Nel corso delle verifiche fiscali e delle indagini bancarie nei confronti del valenzano; la Guardia di Finanza scopre che il conto svizzero serviva all’uomo per occultare una parte del reddito utilizzando fatture emesse da due imprese americane del Delaware. L’uomo pagava degli importi relativi a consulenze chieste alle ditteamericane facendo dei bonifici. Ma si trattava di consulenze solo virtuali e gli importi venivano restituiti e versati sul conto svizzero ad esclusione di un 10% tenuto come compenso dai commercialisti stranieri (americani e svizzeri). Questo stratagemma consentiva al valenzano di diminuire il suo reddito scalando quelle fatture e spostando il denaro in Svizzera. I finanzieri però non si sono fermati qui. Ipotizzando che il sistema fosse utilizzato anche da altri hanno esteso le indagini coordinati dalla Procura di Alessandria; e hanno individuato diverse posizioni a rischio. Sono state fatte 69 perquisizioni nelle sedi di 34 imprese tra Piemonte; Lombardia; Veneto; Emilia; Toscana; Lazio e Marche: 38 persone sono state denunciate per dichiarazioni fraudolente e false fatturazioni. Le false fatture sono servite; in un caso; a ottenere contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Le imprese americane coinvolte nel giro di fatture false si occupavano di tutto; abbigliamento; manuali; consulenze; software.

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