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I finanzieri di Tortona hanno tratto in arresto per bancarotta fraudolenta un imprenditore locale in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma.

Il provvedimento rappresenta l’epilogo di complesse indagini condotte nei confronti di una società fallita riconducibile all’arrestato; con sede dichiarata in Roma.

L’attività investigativa delle Fiamme Gialle si è dapprima concentrata sulla gestione contabile e sull’osservanza delle disposizioni fiscali da parte della società; consentendo di accertare l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per un importo totale pari a circa 5 milioni di euro. Risultanze queste poi completate sotto l’aspetto amministrativo con la contestazione e la segnalazione all’Agenzia delle Entrate di Roma per il recupero a tassazione di redditi non dichiarati per oltre 35 milioni di euro. A più di 5 milioni di euro ammonta inoltre l’IVA evasa mentre la base imponibile non dichiarata; relativamente all’Imposta Regionale sulle Attività Produttive; supera i 35 milioni di euro.

Per la ricostruzione della reale operatività societaria; sono state necessarie diverse rogatorie internazionali che hanno coinvolto il Belgio; la Slovenia e la Turchia e sono state eseguite approfondite indagini finanziarie che hanno richiesto l’analisi di tutte le singole operazioni compiute; dal 2006 ad oggi; su 79 conti correnti bancari.

La società aveva eletto la propria sede legale a Roma e disponeva formalmente di due “unità operative” a Milano e a Bruxelles. In realtà in tali luoghi non vi era altro che una mera domiciliazione consistente in una cassetta postale e in un numero telefonico al quale rispondeva un operatore che aveva il solo compito di annotare il contenuto delle eventuali telefonate ricevute e riferirle al vero dominus societario che gestiva il tutto dalla propria abitazione di Tortona. La società; inoltre; disponeva di un proprio sito internet le cui immagini erano state modificate per pubblicizzare un’operatività di gran lunga maggiore a quella realmente accertata. Ciò soprattutto al fine di ottenere rilevanti linee di credito; pari a diversi milioni di euro; dalle banche della zona; le stesse che successivamente hanno richiesto al Tribunale di Roma di dichiararne il fallimento.

Le successive indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma hanno fatto piena luce sui reati fallimentari di bancarotta fraudolenta documentale e distrattiva; quest’ultima relativa alla distrazione di circa 600 mila euro dalle casse societarie.

L’imprenditore; attualmente in custodia presso la casa circondariale “Don Soria” di Alessandria è stato tratto in arresto mentre si trovava in un locale nella città di Tortona; nella quale si era recato di rientro dalla Svizzera; luogo ove ultimamente risiedeva.

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