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I blocchi del traffico? Sono soltanto un palliativo che non risolve assolutamente il problema dell’inquinamento atmosferico.Lo stop forzato delle automobili è infatti soltanto una goccia nel mare; vi sono ben altri fattori che influiscono in maniera maggiore sulla qualità dell’aria che respiriamo.In primis il mancato rispetto delle più recenti normative sul risparmio energetico per quel che concerne la stragrande maggioranza degli impianti di riscaldamento installati nelle case.Basti pensare che allo stato attuale dei fatti sono pochissime le famiglie che dispongono di caldaie classe A.Agli Enti locali spetta lapplicazione rigorosa di un sistema di certificazione coerente con i principi normativi in essere in tema di risparmio energetico degli edifici. E quanto afferma il Presidente della Commissione Politiche Ambientali del Comune di Alessandria; Mario Bocchio. ”Sarebbe dunque opportuna un authority per contrastare tale inquinamento. La pianura Padana è; insieme alle aree metropolitane di Los Angeles e Nuova Delhi; un caso di studio da parte dellOrganizzazione Mondiale per la Sanità. Studi universitari sull’ambiente che utilizzano satelliti americani; mettono in evidenza come Alessandria si trovi ai bordi di unenorme’tazza’; la cui parte incava è rappresentata dalla pianura Padana. Interventi dunque a livello locale potrebbero risultare solo dei palliativi. Occorre ripensare il problema in termini di area vasta; di pianura Padana. Provvedimenti come chiusura dei centri storici o di vie al traffico veicolare porterebbero a ben poco; poiché le polveri sottili si ridistribuirebbero semplicemente sul territorio. Bisogna adottare politiche ambientali a livello più ampio di una singola città. L’inquinamento non è dovuto solo alle automobili ma anche all’urbanizzazione e all’elevato numero di fabbriche. Ritengo che il problema vada affrontato in un arco temporale di almeno 15 anni e con risorse adeguate. Lo studio è anche una conferma a quanto si andava ripetendo da anni: il territorio alessandrino si trova in una ‘sacca’ creata dagli Appennini liguri ed emiliani. Concordo pertanto con quanto sostenuto dallAssessore Regionale all Ambiente; Roberto Ravello: le domeniche ecologiche sono praticamente inutili e la Regione Piemonte non le sosterrà – puntualizza Bocchio – e evidente linefficacia di iniziative dal carattere squisitamente ideologico a fronte di un disagio per i cittadini e la mobilità privata. Ricordiamo che durante le cosiddette ‘domeniche ecologiche’ le Società di trasporto pubblico locale; quindi anche la nostra ATM; devono aumentare il numero dei mezzi in circolazione; ricorrendo a vetture molte volte vecchie; molto più inquinanti di quelle normalmente impiegate; ed ottenendo risultati opposti rispetto alle aspettative.”

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