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E’ un giallo senza fine. E la polizia non ha il minimo indizio. E’ quello dei piedi mozzati sulle coste canadesi. Martedì è stato rinvenuto l’undicesimo lungo un molo nel centro di Vancouver; la splendida città della British Columbia canadese. E come le altre volte era all’interno di una scarpa da ginnastica.

La polizia ha precisato che un passante ha avvistato i resti (piede e parte della gamba) galleggianti nella zona di False Creek; in pieno centro. La zona è stata isolata e sono state condotte delle ricerche nella speranza di trovare qualche elemento utile.

Dall’agosto del 2007 gli arti sono stati individuati nell’area compresa tra Vancouver e Seattle (Usa). Sempre all’interno di scarpe da ginnastica. Undici casi con quello di martedì: per due è stata accertata l’identità delle vittime (un uomo e una donna che si sono tolti la vita) ma per il resto è buio fitto. L’analisi del Dna; a parte i due casi; non combacia con nessuna delle persone scomparse nella regione. A giudizio dei tecnici della Scientifica i piedi non sarebbero stati tagliati ma si sarebbero staccati dal resto del corpo per effetto della decomposizione.

Ma a chi ha appartengono gli arti? E come sono finiti nella baia? Tante le ipotesi avanzate dalla polizia: persone uccise dalla malavita o da un serial killer; immigrati illegali vittime di un naufragio; passeggeri di piccoli aerei coinvolti in voli clandestini. Qualche esperto ha anche sostenuto che potevano essere i resti dei dispersi dello tsunami in Asia. Uno studioso; analizzando le correnti marine; ha suggerito che i resti siano stati trasportati dai fiumi che sfociano nella baia di Vancouver. E dunque bisognerebbe indagare all’interno del Canada.

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