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Il Decreto ministeriale sull’autovalutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica (30 gennaio 2013, n. 47) prevede nuove norme sull’accreditamento delle sedi e dei corsi di studio.
A Casale Monferrato è attivo, grazie ad una Convenzione firmata nel 2006, di durata decennale, il corso di laurea triennale in Economa e amministrazione delle imprese, decentrato rispetto alla sede istituzionale di Novara. A esso si sono immatricolati 69 studenti nel corrente anno accademico; il numero totale degli iscritti ammonta a 194.
Il corso casalese rientra nella disposizione prevista dall’art. 4 c. 3 del Decreto: «I corsi di studio attivi al momento dell’entrata in vigore del presente decreto presso le sedi decentrate [cioè nei Comuni dove non ha sede legale l’Università, n.d.r.], ottengono l‘accreditamento iniziale a seguito della verifica del possesso dei requisiti, per i quali, relativamente alla docenza, si fa riferimento a quelli previsti a regime».
Secondo i requisiti “a regime” di cui si parla nell’Allegato “A” dello stesso Decreto, per un corso di laurea come quello attivato a Casale la didattica deve essere erogata da 12 docenti, di cui almeno 4 professori, almeno 9 docenti appartenenti a settori scientifico-disciplinari di base o caratterizzanti e un massimo di 3 docenti appartenenti a settori affini.
In base alla convenzione stipulata con le istituzioni casalesi, finora il corso di laurea è stato possibile perché erano finanziati gli stipendi di 7 ricercatori. Per completare Ia didattica, la Facoltà di Economia (ora Dipartimento di Studi per l’economia e l’impresa), ricorreva a supplenze e affidamenti tra professori della sede-madre di Novara.
Il finanziamento versato dalle istituzioni casalesi era di 315 mila Euro annui per la copertura degli stipendi dei ricercatori più 150 mila Euro per altre spese per la didattica (supplenze, affidamenti, etc.), per un totale complessivo di 465 mila Euro.
II Decreto imporrebbe il reclutamento di altre 5 unità di personale docente: 4 professori (il cui costo ammonterebbe a circa 360 mila Euro) e 1 ricercatore (circa 50 mila Euro). Considerando una riduzione delle ulteriori spese per la didattica, l’ammontare totale dei costi di gestione per mantenere attivo il corso di laurea corrisponde a circa 800 mila Euro, vale a dire 335 mila in più rispetto a quelli finora previsti dalla convenzione vigente.
Nel caso in cui si decidesse di mantenere ugualmente attivo il corso e, in sede di valutazione, non ottenesse l’accreditamento, perché non in possesso dei requisiti a regime, sarebbe soppresso.
Nel caso in cui le istituzioni casalesi non potessero far fronte alla maggior spesa di 335 mila Euro per mantenere attivo il corso di laurea, l’Università del Piemonte Orientale propone la disattivazione graduale del corso; visti i continui tagli del fondo di finanziamento ordinario, non è in grado di coprire le maggiori spese. Nell’anno accademico 2013-14 non saranno previste le immatricolazioni, ma saranno attivi il 2° e il 3° anno; nell’anno 2014-15 sarà attivato solo il 3° anno. In questo modo viene garantita agli studenti gia iscritti la possibilità di concludere il corso di studi a Casale.
La chiusura del corso avverrebbe dunque un anno prima dello scadere della convenzione in essere.
In compenso, per tenere viva la presenza universitaria in Casale Monferrato, l’Università ha deliberato l’attivazione di un Master totalmente finanziato dalla Regione Piemonte e risultato tra i vincitori del Bando del Fondo Sociale Europee 2007-13 – Asse IV. Si tratta di un percorso di studi di primo livello, annuale, ritagliato su misura sulle problematiche bio-ambientali, sanitarie, sociali, giuridico-economiche del territorio casalese: «Analisi e gestione di rischi da rifiuto contenente amianto per l’ambiente e Ia salute».
II Master ha ottenuto un finanziamento di 95 mila Euro e potrà partire già dal prossimo aprile; sarà interdipartimentale e coinvolgerà i docenti del Dipartimento di Scienze e innovazione tecnologica, della Scuola di Medicina e del Dipartimento di Giurisprudenza, Scienze politiche economiche e sociali. La direttrice sarà la professoressa Caterina Rinaudo, ordinario di Mineralogia.
Dichirazione del Rettore dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Avogadro”, Cesare Emanuel:

«La decisione di chiudere un corso di laurea non è mai facile, né allegra. Quello attivo da anni a Casale, oltre tutto, andava bene, con un discreto numero di iscritti e un positivo grado di soddisfazione. Con tutta la buona volontà, però, la recente riforma Gelmini, i decreti ministeriali sull’accreditamento e i tagli dei finanziamenti non ci hanno lasciato alcuna via d’uscita. La maggiore spesa prevista non può essere sostenuta né dall’Università né dal Consorzio che ci ha affiancato con mezzi, sensibilità e costanza. Abbiamo voluto mantenere la presenza universitaria a Casale con un Master, per non spegnere del tutto la fiammella della speranza nel futuro, che, peraltro, deve essere alimentata da un concorde e corposo pensiero diffuso, che possa frenare questo tentativo di ri-centralizzazione dell’educazione superiore: dannoso e polveroso come le cose del passato e non proiettato verso il futuro.»
Dichiarazione del Sindaco di Casale Monferrato e Presidente del Consorzio per gli Studi Universitari in Casale Monferrato, Giorgio Demezzi:

«È con grande rammarico che il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio, nella seduta di lunedì 11 marzo, ha preso atto del documento dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale.
Era ormai da diversi anni che la normativa sull’insegnamento universitario aveva intrapreso la strada della razionalizzazione delle sedi distaccate: Casale Monferrato, però, era sempre riuscita a garantire il proprio corso di laurea, grazie all’impegno fattivo e concreto di enti e privati del territorio che hanno raccolto, credendoci fermamente fino ad oggi, l’idea illuminante del cavaliere del lavoro Tere Novarese Cerutti.
Un impegno, anche economico, importante ma che oggi, purtroppo, non basta più; anche a fronte della maggior spesa di 335 mila euro richiesti per mantenere una sede distaccata e il contemporaneo disimpegno finanziario totale da parte della Provincia di Alessandria e quello parziale della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.
Come Presidente del Consorzio, e Sindaco di Casale Monferrato, mi sono adoperato da subito per cercare di evitare ciò che un decreto ha però poi imposto. Grazie al continuo e proficuo dialogo con l’Università, in primis con i rettori Paolo Garbarino prima e Cesare Emanuel dal maggio del 2012, ho cercato con tutte le forze di mantenere la presenza universitaria in città.
Oggi possiamo dire che questo risultato lo abbiamo ottenuto, con un Master che potrà dare competenze di alto livello su un aspetto sentito e condiviso da Casale Monferrato e da tutto il territorio; con un respiro, però, non locale, ma internazionale. Agli studenti iscritti sarà garantito, comunque, di concludere il proprio percorso di studi nella sede casalese, perché l’Università propone una disattivazione graduale, che porterà alla chiusura del corso nel 2015, un anno prima, quindi, la scadenza della convenzione tra il Consorzio e l’Ateneo.»
Dichiarazione del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Pier Angelo Taverna:

«Solo la tenacia e la caparbietà del Sindaco hanno evitato un traumatico interrompersi del Corso di Laurea in Economia e Amministrazione delle Imprese di Casale, subendo una graduale riduzione dei corsi che andranno ad esaurimento solo un anno prima di quanto inizialmente programmato e previsto. Gli standard, previsti dal nuovo decreto, rendono impossibile la prosecuzione dell’esperienza casalese prevedendo costi insostenibili in futuro.
I corsi di Casale nascevano in momenti nei quali la disponibilità di risorse delle istituzioni e del territorio erano ben altre, come reali le prospettive che a scadenza della convenzione l’Università potesse proseguire con proprie risorse direttamente al finanziamento dei corsi. Oggi non è più così. Oggi, la graduale dismissione e l’ottenimento del Master che partirà ad aprile è sicuramente da considerarsi come un risultato importante in una trattativa che lasciava presagire inizialmente soluzioni drastiche.
L’esperienza, che è comunque da ritenersi estremamente positiva, vede un suo interrompersi per una crisi che attraversa tutti gli ambiti e tutto il Paese, una crisi con la quale anche noi abbiamo dovuto fare i conti.»

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