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La riqualificazione di via Dossena, ha visto protagonisti numerosi interventi di ristrutturazione urbana, volti a garantire un aspetto più armonioso e vivace a quella che, ad oggi, è diventata un’area pedonale. “Vivace“, perché, grazie all’inserimento di decorazioni dai colori molti accesi, la via sembra riempirsi di un po’ di brio. Ma è davvero così? A rispondere alla domanda sono le persone che via Dossena la vivono quotidianamente: commercianti e passanti.

L’opinione condivisa dalla maggioranza è che, nonostante la chiusura al traffico, in molti si ostinano a posteggiare le macchine nei luoghi in cui non è permesso. Ciò porta ad un malcontento generale, che, talvolta, causa dei dissapori. Nel rispetto delle regole, invece, vi sono alcune famiglie che, non potendo avvicinarsi alla propria abitazione con la macchina, si trovano costrette a far scendere, a metri di distanza, anche i passeggeri con gravi difficoltà motorie.

DSCF0152Un’altra nota dolente sono proprio le decorazioni urbane che dividono gli alessandrini. Se da un lato vi è chi le considera un discreto investimento artistico, altri le trovano inutili e di dubbio gusto. Si concorda, invece, sulle loro pessime condizioni. Protagonisti di episodi di vandalismo, danneggiamenti causati dall’usura e, talvolta, collocazioni inappropriate, questi “blocchi” colorati appaiono storti, rovinati ed instabili, non un ottimo biglietto da visita per il giorno in cui il ponte Meier verrà aperto.

Inoltre, passeggiando per la via, è inevitabile notare quanto l’aspetto armonioso e vivace sia esclusivamente un ideale utopico. I passanti sono pochi e da ciò ne deriva che, la via che dovrebbe diventare un punto di riferimento alessandrino per affluenza e vitalità, risulta, invece, spenta. Sono dei commercianti le lamentele più accese. Molte attività sono state costrette a chiudere, scaricare la merce nei negozi diventa difficile (proprio perché la sosta dei veicoli non è concessa) ed alcuni luoghi sembrano abbandonati. È il caso di un locale messo in vendita che, benché chiuso da un cancello con lucchetto, vi si trova all’interno una vasta quantità di rifiuti.

Come ha affermato la commerciante del bar ad angolo, restiamo in attesa degli sviluppi derivati dall’apertura del ponte.

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