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La vicenda delle Terme di Acqui sembra quasi aver fine. All’inizio del 2017 si chiuderà un ciclo vizioso che da anni tormenta i cittadini acquesi con la certezza di un nuovo piano industriale per quello che dovrebbe essere il volano economico della città. Entro gennaio  sarà presentato il nuovo piano industriale elaborato in questi mesi dalla società genovese FinSystem, da luglio socio di maggioranza di Terme di Acqui s.p.a.. Dopo il periodo estivo, trascorso a comprendere al meglio la realtà aziendale, i nuovi proprietari rappresentati dalla famiglia Pater assicurano entro fine anno di elencare i principali punti del piano e promettono d’investire sul territorio. La conferma trapela all’ultimo consiglio di amministrazione di ottobre nel quale è stata fatta anche una scelta “simbolica”  da parte di Alessandra Pater, amministratore unico della società, ovvero di ridurre a zero il proprio compenso. Il cda non ha poi optato all’aumento del capitale sociale consentendo al Comune di mantenere la propria quota azionaria. Si è poi scelto su quali lavori prioritari intervenire, necessari per rilanciare le terme acquesi: nell’immediato in almeno due strutture di zona Bagni: la spa Lago delle Sorgenti e l’Hotel Regina. “Durante l’assemblea – ha detto il sindaco della città Enrico Bertero – mi è stato assicurato che interventi di ristrutturazione sono già iniziati nel mese di settembre. Sono fiducioso. Per la città il rilancio delle Terme rappresenta qualcosa di troppo importante”. Altro punto dolente sono i lavoratori presenti in struttura, sia dipendenti fissi che i collaboratori stagionali. “Per il momento è stato garantito il posto di lavoro a tutti e trenta i dipendenti del Grand hotel, ma siamo in attesa di conoscere il futuro degli altri quaranta lavoratori che ricoprono altri incarichi, dai fanghini al personale amministrativo” rassicura Maura Settimo, responsabile sindacale. A riguardo, martedì 25 ottobre, si è svolta una prima riunione tra FinSystem, Uappala Hotels e i sindacati.

Giancarlo Perazzi

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