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Ricette, sagre e tipicità regionali disegnano il quadro dello street food in Italia
Social media, app dedicate, eventi, libri tutto sembra confermare l’evoluzione inarrestabile di un fenomeno di grande successo: lo street food.
Sull’onda del fenomeno, Tag24 presenta la mappa dello street food italiano suddiviso per regione: dal supplì laziale alle crescentine emiliane, dal pane con la milza siciliano alla pizza grassa umbra, ogni regione presenta le sue tradizioni locali. Settore predominante dell’economia turistica ed alimentare lo street food, come dichiara Coldiretti, è poco soggetto alla distorsione delle ricette tipiche che ne conservano la tradizione e per questo si rivela poco influenzato dalle mode passeggere, sopravvivendo grazie ad una continua evoluzione.
Carta vincente del cibo di strada è quella di coniugare la grande tradizione culinaria italiana e la sperimentazione di nuove tendenze, di guardare all’eco-sostenibilità e al biologico per rispondere alle esigenze del consumatore consapevole che un’alimentazione salutista è la base del benessere psicofisico e che ridurre l’impatto ambientale “rende il cibo più buono”.
A questo proposito Tag24 ha chiesto a Sonia Peronaci, cuoca, scrittrice e fondatrice del sito di cucina Giallo Zafferano, cosa ne pensa dello Street Food e come si sta evolvendo questo trend ad esempio nella scelta delle materie prime: “Mentre una volta lo street food era considerato un cibo di ripiego fatto con il cibo avanzato, adesso invece sta diventando un cibo d’eccellenza e di conseguenza c’è più attenzione alla scelta delle materie prime, con locali che improntano la loro attività sullo street food e propongono quindi un cibo molto più curato.”
Inoltre durante il periodo estivo il cibo di strada si presta molto bene ad essere degustato in spiaggia “a Caorle ad esempio” – suggerisce Sonia – “ho gustato un ottimo cono croccante, cioè un cono di carta contenente un calamaro fritto, un po’ di pesciolini con il pescato del giorno e delle chips di polenta bianca.” Confessa però che il suo street food preferito si trova “tra Sicilia e Campania, due regioni dove tra dolce e salato è proprio una bella lotta.”
Non è un caso quindi se al primo posto delle ricerche sul web riguardanti i prodotti di street food troviamo la tradizione italiana per eccellenza: la pizza. L’infografica ( http://www.tag24.it/136936-street-food-il-tour-gastronomico-d-italia-in-una-infografica/ ) contiene la ricetta di questa e delle altre tipicità regionali più ricercate come la piadina, la focaccia e lo strudel. All’interno della mappa dei sapori italiani troviamo anche le sagre locali e le manifestazioni culinarie dove è possibile assaggiare queste specialità.
Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, lo street food rappresenta la scelta alimentare di 2,5 miliardi di persone ogni giorno. In Italia, in particolare, il 75% della popolazione sceglie lo street food e di questo il 45% predilige i prodotti tipici locali, il 24% i cibi internazionali ed il 4% sceglie la cucina etnica. A cosa è dovuta questa tendenza? Sicuramente i nuovi ritmi di vita e di lavoro sempre più veloci e il poco tempo a disposizione esaltano le funzionalità e la comodità dello street food. Ma anche un’apertura ed una curiosità che spinge gli amanti del cibo ad assaggiare cose diverse, preferendo diverse piccole porzioni ad un unico grande piatto. Infine non bisogna sottovalutare l’aspetto economico. Un recente sondaggio proposto dal Gambero Rosso mostra infatti che quasi il 40% degli utenti dichiara di scegliere lo street food per l’accessibilità economica, complice la flessione economica degli ultimi anni a causa della quale, secondo Coldiretti, dall’estate 2013 la spesa nei ristoranti è calata dell’11 % e sono aumentati gli esercizi di ristorazione che non prevedono il servizio ma solo la somministrazione.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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