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Dalla Regione Piemonte è arrivato l’ennesimo caso di spreco di soldi pubblici da parte delle istituzioni. Il 3 giugno è infatti in programma il referendum sul territorio regionale per la restrizione delle norme riguardanti la caccia; approvato dopo 25 anni dalla raccolta firme.

La decisione della giunta del governatore Cota di non accorpare il referendum con le elezioni amministrative che si terranno ad inizio maggio o con il ballottaggio di giugno; è spiegabile semplicemente col fatto che in consiglio regionale non si voglia far raggiungere il quorum al quesito referendario.

Il ‘capriccio’ della giunta Cota è costato 22 milioni di euro; tanto chela Regioneha dovuto aprire un mutuo di tale cifra; appunto per non far coincidere il giorno del referendum con i giorni delle elezioni amministrative.

22 milioni di euro; soldi pubblici che verranno presi dalle tasche di cacciatori e animalisti.

Cota restituirà i 22 milioni sotto forma di diamanti e lingotti?

Marcello Rossi

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