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Uno spazio più funzionale, più sicuro, più riservato. È il primo risultato del progetto dei lavori in corso che sta interessando l’area delle urgenze maggiori del Pronto Soccorso di Alessandria, avviato lo scorso gennaio nell’ambito di una progettazione complessiva di tutta l’area. Dopo dodici anni di attività dell’attuale struttura, la Direzione dell’Azienda Ospedaliera ha accolto con favore la proposta di Ivo Casagranda, direttore del Dipartimento Emergenza e Accettazione, di una riprogettazione del Pronto Soccorso, che vede ogni anno circa 45mila accessi, rimodulata in base  alle mutate condizioni epidemiologiche della popolazione del bacino di riferimento (le province di Alessandria e Asti), ai cambiamenti dell’organizzazione generale dell’ospedale e del territorio.
Paola Costanzo, direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria sottolinea: “Siamo molto fieri di questo primo risultato, che si inserisce nel progetto complessivo di rinnovamento di accoglienza del Pronto Soccorso, in cui crediamo fortemente,  finalizzato ad offrire ai pazienti una maggiore chiarezza di percorso e un miglioramento dei flussi. Un ringraziamento a tutti gli uffici che con competenza e precisione stanno realizzando i lavori: siamo riusciti a rispettare questa prima fase della progettualità e l’obiettivo è completare i lavori entro la fine dell’anno”.
“Il primo step delle urgenze maggiori – spiega Ivo Casagranda, direttore del Dipartimento di Emergenza e Accettazione – permette l’ottimizzazione del rapporto tra operatori sanitari e pazienti, secondo gli standard ministeriali, oltre che una loro migliore gestione degli spazi per le manovre, a tutto vantaggio della sicurezza dei pazienti. La ristrutturazione di questa ampia area permette di mettere a disposizione ulteriori sei box molto agevoli (sono grandi due metri per tre),  attrezzati con caratteristiche tecniche tali da essere considerate appropriate per l’area critica in grado di accogliere un paziente su barella. Abbiamo dato anche molto valore alla privacy, assicurata da una tenda scorrevole per ciascun box. In questo modo noi avremo a disposizione oltre  alla shock room (pazienti con codice rosso) ben  dieci  box ben attrezzati intercambiabili per la gestione dei pazienti con codice giallo.”

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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