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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della città di Alessandria:

“Giovedì 26 febbraio, alle ore 17, nella sala Bobbio della Biblioteca Civica, sarà presentato il libro di Remo Rostagno “Manifesto per una rivoluzione della scuola”. Insieme all’autore, interverranno Bruna Pellegrini, Donata Boggio Sola, Giorgio Boccassi. Remo Rostagno, insegnante e drammaturgo, ha collaborato con numerose compagnie teatrali e con Sergio Liberovici ha portato alla Biennale di Venezia il primo spettacolo creato dai ragazzi. Ha condotto numerosi laboratori con le classi di Alessandria che hanno portato alla realizzazione di memorabili spettacoli e con l’attore Marco Baliani scritto Kohlhaas. Diventato il prototipo del teatro di narrazione. Ha fondato e diretto la rivista “Scenascuola” e ha scritto libri per La Nuova Italia, Marsilio, Fabbri, ha insegnato dalle elementari all’Università, convinto che il gioco, nelle sue infinite sfaccettature e profondità, sia il motore del mondo. Il “Manifesto per una rivoluzione della scuola” sviluppa l’importanza e la serietà lungo gli anni della vita scolastica e non solo, in modo da renderlo produttivo dall’infanzia all’età adulta. Gioco inteso come approccio creativo alle cose che si fanno per creare all’interno di una comunità un clima di condivisione e di scambio di competenze e di passioni. Rostagno nel libro dice che l’istituzione scuola scricchiola da ogni parte, e che per salvarla, occorre cambiare radicalmente strada. Tutto dipende dal rapporto nuovo che i genitori vogliono e possono creare con i loro figli per dare loro le ali e poi gli insegnanti con i loro allievi per assumersi in pieno il ruolo di creatori del futuro delle nuove generazioni. Il Manifesto per una rivoluzione della scuola è un urlo dolcissimo e dolente tra il passato e il futuro della scuola. E’ la proposta di una rivoluzione possibile, senza lotte, senza imposizioni, nella delizia delle persone che a vario titolo condividono la loro vita con i giovani. Un testo suddiviso in tre parti con cui fare i conti ,un testo leggibile,sorprendente,originale, a tratti volutamente provocatorio. La prima è un’ecografia della scuola dove si legge come funziona oggi, con le sue luci e le sue ombre. La seconda racconta, senza ricette preconfezionate, come fare la rivoluzione. Parola grossa. Necessaria .Praticabile. Senza morti e senza feriti. Strada percorribile con il sorriso. La terza, l’epilogo, semplice esemplificazione del percorso di realizzazione. La sorpresa: una parentesi di generosa intimità che offre brividi di memoria leggibili come pause o frammenti narrativi.”

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