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“La giustizia farà il suo corso”. Con una dichiarazione diplomatica il comando della Guardia di Finanza di Acqui Terme invita alla prudenza le parti coinvolte nel caso dell’ammanco economico all’Ufficio Tecnico del Comune di Ovada. Un caso complicato rinfocolato dalla considerevole cifra mancante – 80 mila euro nei diritti di segreteria – che ha scatenato diverse polemiche tra maggioranza e opposizione. La notizia è trapelata al di fuori dai corridoi di Palazzo Delfino lo scorso febbraio e da allora la Giunta comunale ha sempre provato a difendere a spada tratta i suoi dipendenti. “Detto ciò è nostra intenzione far chiarezza sulla questione” spiegano dal circolo ovadese del Partito Democratico. Il sindaco Paolo Lantero poche settimane fa ha concesso alle forze di minoranza un consiglio comunale a porte aperte (inizialmente previsto a porte chiuse) per valutare l’ipotesi di costituire una specifica commissione, al fine di fare luce su quanto accaduto ed evitare che episodi simili possano ripetersi in futuro. Le parti hanno dibattuto per poco meno di un’ora sull’unico punto in programma della riunione serale, trovandosi comunque ancora distanti nelle posizioni. “Ci schieriamo con forza a fianco del nostro sindaco e degli amministratori – si legge nella nota del PD –. Sono quindi prive di fondamento le richieste di dimissioni formulate nei giorni scorsi”. Una presa di posizione netta, giustificata dallo “scontro” andato in scena sulle bacheche della centralissima piazza XX settembre. Il Comune ha deciso di costituirsi parte civile dopo aver effettuato le opportune verifiche amministrative. Alcuni esponenti del gruppo “Patto per Ovada”, secondo arrivato alle elezioni del 2014, ha chiesto alla maggioranza di fare un passo indietro, ricordando che l’attuale sindaco ha avuto un ruolo importante (assessore all’Urbanistica) anche nella passata Giunta. Le vignette iconografiche rappresentanti la Banda Bassotti potrebbero portare a una querela parallela alla…querelle. “Il sindaco, ammesso che sia estraneo alla vicenda, come ex assessore all’Urbanistica non sarebbe da considerare moralmente responsabile per omessa vigilanza?” dicono da Essere Ovada, in una protesta che coinvolge anche il Movimento 5 Stelle e il gruppo Essere Ovada. Ma non solo. Anche altre forze politiche al momento non rappresentate in consiglio comunale – tra cui Psi, Moderati, Repubblicani, Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Ovada Civica e Fare per Ovada – hanno aderito alla protesta. L’indagine sul maxi buco da 80 mila euro nei diritti di segreteria del settore Urbanistica dell’ufficio tecnico, che da lavoro a 10 persone, è ancora in corso. I tempi per la soluzione del caso non sono ancora noti, anche se lo scontro tra maggioranza e opposizione non sembra destinato a spegnersi a breve.

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