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Danneggiato oltre il 10% di impianto a vigneto di Gavi Docg. Manca l’energia elettrica.

Danni per milioni di euro. Compromesse in modo grave le strutture, campi sommersi, impianti elettrici a mollo e cantine completamente allagate.
Aziende ancora completamente isolate a causa di frane che hanno cancellato strade e reso impraticabili ponti e vie di accesso secondarie.
E’ questa la fotografia che si presenta il giorno dopo l’alluvione che ha fatto ripiombare il Basso Piemonte nella paura del 1994.
Sotto un cielo plumbeo si spala il fango e si cerca di recuperare il recuperabile.
La zone più colpite il Novese, in particolar modo Gavi, il Tortonese e l’Ovadese.
E proprio per quanto riguarda Gavi si iniziano ad ipotizzare le prime stime: infatti, a causa di esondazioni di fiumi o torrenti e smottamenti di varie dimensioni è stata compromessa la viabilità e in molti casi anche i pregiati impianti a vigneto: su 1.500 ettari coltivati a vigneto Docg ne è stato danneggiato oltre il 10%.
“Una situazione molto difficile alla quale si aggiunge la mancanza di energia elettrica.- afferma il direttore della Coldiretti alessandrina Simone Moroni – Tale condizione causa notevoli disagi alle cantine delle aziende vitivinicole che potrebbero trovarsi in condizioni difficilissime per la conservazione del prodotto raccolto da poco e conservato per l’appunto nelle cantine per le successive fasi di lavorazione. Problemi nelle attività commerciali del comune di Gavi e nei paesi come Bosio, Parodi e Lerma dove la situazione è da apocalisse”.
Per quanto riguarda il Tortonese le aree particolarmente colpite da esondazioni sono collocate in Val Grue e Val Curone dove nove strade su dieci sono inaccessibili e dove l’acqua e il fango hanno colpito duramente frutteti e capannoni, magazzini per il ricovero dei prodotti locali  e scorte in generale.
“Viabilità in tilt, le aziende agricole collocate a fondovalle sono a bagno con gravi difficoltà e purtroppo questa è una situazione che abbiamo già visto ripetersi nel tempo. – continua il presidente provinciale Coldiretti Roberto Paravidino – Serve un adeguamento della rete di scolo delle acque che sono alla base dei problemi idrogeologici, ecco perché è necessario intervenire per invertire una tendenza che mette a rischio la sicurezza del territorio”.
In molti campi allagati era appena stato seminato il frumento mentre in altri si trovavano ingenti quantità di mais da raccogliere: tutto perduto. Ancora presto per fare una valutazione. I tecnici Coldiretti stanno cercando si raggiungere le aziende più isolate e monitorando la situazione ma si dovranno attendere le prossime ore per avere un quadro più dettagliato relativa a danni e ai problemi causati dal maltempo di ieri.
Intanto, gli effetti del maltempo si fanno sentire sul carrello della spesa con un aumento record dei prezzi delle verdure del 4 per cento a settembre rispetto al mese precedente, in netta controtendenza alla deflazione che colpisce l’economia generale ed anche il settore alimentare.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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