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La recente vicenda del Presidente dell’INPS Mastrapasqua, indagato dalla Procura di Roma per fatture gonfiate dell’Ospedale Israelitico romano di cui è Direttore, ha suscitato scalpore anche per l’attitudine, tutta italiana, a ricoprire diverse cariche in enti e società pubbliche. Secondo l’Adusbef Mastrapasqua, cresciuto in quota Pdl, sedeva su 25 poltrone contemporaneamente!

In Italia i manager delle grandi aziende pubbliche accumulano incarichi e stipendi e molto spesso non raggiungono i risultati richiesti. Inoltre, non vengono scelti né per competenza, né per merito, né per indipendenza, ma soltanto perché “sostenuti” dai partiti. E tale consuetudine è assolutamente bipartisan.

Caliamoci nei panni di un pensionato INPS che, dall’alto della sua pensione di circa 1.000 euro deve arrivare a fine mese: avrebbe potuto ancora fidarsi del Presidente del suo istituto previdenziale (ricordiamo che si è appena dimesso!), colui che dovrebbe tutelare i suoi interessi, che non solo aveva 25 diverse “entrate”, ma divideva il tempo a disposizione dell’INPS con altri 24 incarichi?

E nelle realtà locali le cose forse cambiano?
Non scherziamo! Saranno differenti gli emolumenti, ma la musica è sempre la stessa; come sempre la stessa è la modalità di scelta della classe dirigente: il primo requisito è la “vicinanza” politica. Proprio qui in Alessandria, abbiamo un recente esempio di questa logica, fornito dalla Dr.ssa Vittoria Gallo.

Già Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Alessandria, funzionario presso il Comune di Alessandria, la Gallo ad ottobre è stata nominata Vice-Presidente dell’azienda speciale multiservizi “Costruire Insieme”.
Non mettiamo in dubbio la sua competenza in materia, ma certamente la militanza nel Partito Democratico e la sua “vicinanza” al consigliere regionale del PD, nonché candidato sindaco del Comune di Novi Ligure, hanno giovato alla sua candidatura.

Il M5S di Alessandria ha presentato un’interpellanza per sapere se la carica nell’azienda multiservizi avrà un compenso oneroso. Infatti, riteniamo poco opportuna la scelta di liquidare un doppio stipendio a colei che dovrà gestire un budget ridotto per “Costruire Insieme”, tanto ridotto da imporre, per il 2014, la cassa integrazione di buona parte del personale amministrativo dell’azienda, la trasformazione di alcuni contratti d’impiego da full time a tempo parziale e impedire l’apertura di alcuni servizi quali il “Puntodi” (spazio rivolto ai giovani), lo “Iat” (Informazioni e Accoglienza Turistica) ed i musei.

Secondo voi, quanta credibilità potrà avere la componente di un cda che impone tagli stipendiali dall’alto delle sue due retribuzioni?

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