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La grande Amag è un idea vincente alla quale attualmente non sussistono alternative migliori e immediatamente percorribili, perciò non serve oltre ad essere controproducente, criticare e opporsi senza essere in grado di presentare proposte alternative.
La mia pluriennale e diversificata esperienza in società private in diversi settori merceologici, mi ha insegnato che sono gli uomini, i manager che fanno grandi le aziende (oppure le distruggono). A questo proposito, indipendentemente dalle considerazioni individuali di ciascuno di noi, basti pensare alla Fiat un azienda nazionale in crisi, che Sergio Marchionne ha trasformato in una multinazionale in grado di competere con tutti i maggiori player del settore auto a livello internazionale. Forse il paragone è azzardato visto che sono due piani ben diversi ma è certamente pertinente, anche la grande fiat ha acquisito la Chrysler un azienda fallita facendola diventare vincente.
Rimanendo a livello locale si inizia a intravedere, pur con le debite proporzioni, un caso che ha tutte le premesse per confermare quanto sopra, mi riferisco alla grande Amag che oltre ai progetti iniziali che prevedono l’acquisizione della fallita Amiu e dell’Aral a rischio commissariamento, ora ha messo nel mirino anche l’AMV, l’azienda per la raccolta dei rifiuti di Valenza.
Amag recentemente ha commissionato un piano industriale per Amiu finalizzato a presentare per la stessa una proposta di acquisto inattaccabile e vincente.
Con questo progetto si vuole perseguire l’obiettivo di creare una multiutility di grandi dimensioni, che consentirà di ottimizzare i costi, migliorare l’efficienza dei servizi e realizzare un gruppo più forte sul mercato, in grado di meglio competere con altri player, oltre ad essere più appetibile e perciò agevolare la ricerca di un futuro partner di minoranza. In tal senso va ricordato che al momento l’unica alternativa a questo progetto e i tempi sono molto stretti per sperare che ne possa sorgere un altra è l’acquisizione di Amiu da parte di una società al di fuori della nostra provincia (a questo proposito ci sono già state offerte da parte di aziende di Lodi e di Catania) con la conseguente perdita del controllo pubblico da parte del Comune di Alessandria e maggiori rischi sull’occupazione del personale.
Perciò chi oggi critica e si oppone, fermo restando che ne ha pieno diritto, deve non solo considerare questi rischi ma se vuole essere credibile è tenuto a presentare un progetto alternativo migliore e sopratutto fattibile in tempi brevi.
Recentemente si apprende che l’Ad Mauro Bressan sta pensando ad un altro grande progetto, il teleriscaldamento (per la distribuzione di acqua calda, acqua surriscaldata o vapore, che proviene da una centrale di produzione, alle abitazioni con successivo ritorno alla stessa centrale) una forma innovativa di gestione del calore e perciò un opportunità da cogliere per Alegas alfine di sviluppare ulteriormente il business del gruppo Amag.
Inoltre si sta pensando anche al turboespansore che produce energia elettrica sfruttando i salti di pressione del gas, il collaudo del quale è previsto per il prossimo inverno, nel frattempo ovviamente si valuteranno i costi e i vantaggi dell’operazione.
Quello che si può dire di certo è che con la gestione Repetto anche il gruppo Amag stava rischiando il tracollo, ora invece è diventato marketing oriented c’è il controllo di gestione, di qualità, ecc., tutti i dati del bilancio sono in netto miglioramento e sopratutto esiste un piano industriale forse un po ambizioso come deve essere, ma certamente credibile e con prospettive vincenti. Va ricordato che una forte multiutility che produce utili, rappresenta una garanzia di occupazione per tutti i lavoratori del gruppo e di riflesso un fiore all’occhiello e un beneficio per la città.
Pier Carlo Lava

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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